UNEBA Napoli Convegno - Quale welfare territoriale - S. E. Crescenzio Sepe Cardinale Napoli
Quale welfare territoriale? Il contributo del privato sociale al riassetto delle competenze e dei servizi territoriali. E’ Il tema del convegno organizzato dall’ UNEBA, unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale, d’intesa con l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II°, Corso di Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali, con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Ordine Assistenti Sociali della Regione Campania, che si è svolto presso l’aula Aula Magna del complesso universitario di Via Don Bosco a Napoli.
Assente il Sindaco di Napoli ,Luigi De Magistris, ad aprire il convegno, che ha visto una grande partecipazione di oltre 800 persone ,il prof. Mario Rusciano Presidente Polo delle Scienze Umane e Sociali. seguito dal prof. Arturo de Vivo Preside Facoltà Lettere e Filosofia e dal dott. Antonio Cicia, Segretario generale di Uneba - Napoli
Il Cardinale di Napoli, S. E. Crescenzo Sepe, nel Suo intervento di saluto, ha puntato l’accento sul preoccupante aumento delle povertà che si sta verificando nella nostra città che vive una crisi difficile.
Da qui l’importanza del terzo settore che non è uno spazio residuale, ma uno spazio dove organizzazioni cattoliche e non, fanno un servizio alla città che va riconosciuto non solo con le parole ma con i fatti. “Come vescovo mi umilia vedere tanti istituti che sono costretti a chiudere perchè chi dovrebbe tenerli aperti, e dare un proprio contributo non lo fa, e perchè da 3 anni e mezzo chi ha il dovere di pagare non paga, così le istituzioni umiliano i poveri».
Ambiente e Sociale l’Impegno di UNEBA Napoli -All’Amministrazione De Magistris chiediamo un Piano di rientro dal debito che,solo per l’Uneba,ha superato i tre anni,compromettendo l’ esistenza di Istituzioni che hanno fatto la storia del Welfare in città
UNEBA Napoli Quale welfare territoriale - Parliamo con… il Prof Giacomo Di Gennaro -
Convegno Quale welfare territoriale? Il contributo del privato sociale al riassetto delle competenze e dei servizi territoriali’
Venerdì 23 marzo 2012 alle ore 9:30 presso l’aula Aula Magna del complesso universitario di Via Don Bosco a Napoli.
Un momento di riflessione, quello offerto dal convegno, sulle ragioni delle difficoltà che incontrano gli enti territoriali a garantire interventi e servizi sociali di welfare capaci di soddisfare pratiche partecipative, modelli innovativi di assistenza, valutazione degli interventi e dei soggetti meritevoli di esternalità, valutazione della qualità delle relazioni in cui si danno i servizi. Malgrado l’evolversi dei tempi e della società, specialmente in alcune realtà come quella di Napoli e provincia, alcune situazioni di povertà e disperazione non si sono estinte, sono diminuite nella quantità, ma restano comunque scandalosamente grandi i numeri di famiglie multiproblematiche, estremamente deprivate, sia da un punto di vista economico, sia culturale. A tal proposito, sono proprio i Centri socio educativi diurni ad accogliere i minori provenienti da queste famiglie, dai quartieri più difficili della città. Sono migliaia e migliaia le giovani vite seguite e curate dai religiosi e dal personale laico degli Istituti che svolgono attività di semiconvitto. Va osservato, poi, la grande difficoltà economica che i Centri vivono, a causa del Comune,che, continua a non pagare agli Istituti quanto dovuto per il servizio a minori e anziani. Un ritardo che supera i tre anni ha costretto i Centri socio educativi ad un insostenibile continuo anticipo delle spese. Alcuni Associati hanno già chiuso le loro attività, mentre altri Enti potrebbero essere obbligati a seguire la stessa strada. Su questo sfondo sociale così critico, i processi di riorganizzazione territoriale delle politiche sociali segnalano da tempo, per effetto della contrazione delle risorse pubbliche, la necessità di combinare risposte adeguate ai bisogni di cura (sociali e sanitari) e prassi equilibrate di un universalismo selettivo. Il rischio è che dietro le retoriche sul riconoscimento dei diritti, sulla cittadinanza e la democrazia partecipativa si celi l’incapacità dell’attore pubblico di selezionare beneficiari e prestazioni, essendo queste due prospettive collocate all’intersezione di una serie di questioni che attengono l’età, l’equità di genere, l’integrazione, la giustizia sociale, il modo di pensare e implementare la sussidiarietà.
Chiesa italiana e Mezzogiorno
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei come bronzo che rimbomba
E se avessi il dono della profezia,
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni (agli affamati trad. TOB)
La carità è magnanima, benevola è la carità;
La carità non avrà mai fine.
UNEBA Napoli - II Corso di Educazione Ambientale
UNEBA Napoli - Il comune non paga i centri socioeducativi -semiconvitti- vanno in piazza
UNEBA-NAPOLI.Quale welfare territoriale? Con quale ruolo del privato sociale?
http://www.uneba.org/quale-welfare-territoriale-con-quale-ruolo-del-privato-sociale/
Articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 e presente nella categoria: Uneba.
Con risorse che si riducono sempre più, l’ente pubblico deve essere in grado di fornire un welfare che garantisca risposte ai bisogni di cura, ma anche sappia selezionare efficacemente i destinatari. Garantendo diritti alla partecipazione ma pure la sussidiarietà con l’intervento del privato sociale.
Ma riesce l’ente pubblico a fare fronte a questa sfida?
Approfondirà il tema “Quale welfare territoriale? Il contributo del privato sociale al riassetto delle competenze e dei servizi territoriali”, convegno organizzato da Uneba e dal corso di laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali dell’Università Federico II di Napoli.
Il convegno si svolgerà venerdì 23 marzo presso l’aula magna del complesso universitario, in via don Bosco 8 a Napoli, qui.
Trovate qui sotto oppure qui il programma del convegno, in cui è previsto anche l’intervento del presidente nazionale di Uneba Maurizio Giordano, in una tavola rotonda che lo vedrà confrontarsi, tra gli altri, con l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli Sergio D’Angelo. Cioè il principale interlocutore di Uneba Napoli per risolvere il problema degli enormi ritardi nei pagamenti da parte del Comune ai centro socioeducativi associati Uneba, ma pure per il dialogo nel tavolo di concertazione sul futuro di questi stessi “semiconvitti”.
ALEX ZANOTELLI, DOMENICO PIZZUTI, a nome DEL COMITATO CAMPANO CON I ROM
Il Comitato Campano coi Rom denuncia alle autorità competenti e alla
cittadinanza intera le disastrose condizioni sanitarie in cui versano
gli immigrati che vivono nelle rifugi di fortuna nel Parco della
Marinella. A pochi passi dall’Ufficio Immigrazione della Prefettura, a
un chilometro da Palazzo S.Giacomo, in mezzo ai topi, nel fango, tra i
rifiuti, senza acqua, elettricità, e bagni, sorgono un centinaio di
baracche in legno, plastica, lamiera ed altri materiali di recupero.
La maggioranza è composta da piccoli nuclei familiari di origine rom,
emigrati da zone depresse della Romania e già residenti da tempo nel
nostro territorio; altri provengono dall’Africa settentrionale e
centrale, altri ancora sono poveri napoletani che nella baraccopoli
trovano accoglienza e rifugio. La società non può tollerare che
bambini, donne ed anziani vivano in queste condizioni disumane, la
nostra città non può guardare questo scempio senza agire
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Il Comitato Campano coi Rom chiede un intervento di assistenza
umanitaria urgente per assistere queste persone e chiede alle autorità
competenti di pianificare l’inserimento sociale di queste persone
emarginate.
Il Comitato Campano coi Rom biasima le modalità dell’intervento della
Polizia Municipale nella baraccopoli del Parco della Marinella
avvenuto alle prime ore dell’alba del 20.02.2012. La Polizia
Municipale ha sottratto beni ai residenti senza contestare loro alcun
reato, sottraendo oltre 500 carrozzine utilizzate per la loro
sopravvivenza. Interventi come questo, non fanno altro che fomentare
la rabbia dei rom e sentimenti di razzismo e di xenofobia negli
italiani.
IL Comitato Campano coi Rom si augura che al più presto il Comune di
Napoli trovi una appropriata sistemazione per tutti gli abitanti del
Parco della Marinella.
Pirillo e i centri socio educativi a Napoli
Il presidente dell’UNEBA a Napoli è Lucio Pirillo, che fu capolista al Consiglio Comunale nel 1993 per ‘la Rete’, eletto Consigliere Comunale e poi dimessosi perchè nominato Assessore ai Servizi sociali nella Giunta del Sindaco Bassolino.
Riporto un’intervista che attiene alla condizione di un aspetto particolare dei servizi sociali in Città, alla mancanza di fondi, ed alla conseguente chiusura di strutture educative storiche con danno rilevante per l’educazione dell’infanzia.
Scritto da Francesco de Notaris
http://www.laretitudine.net/2010/index.php/notizie/259-pirillo-e-i-centri-socio-educativi-a-napoli