LA TRAIETTORIA DI UN VIAGGIO METROPOLITANO di Domenico Pizzuti

Luglio 29, 2012 by admin · Comment
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La conversazione metropolitana con L. Pirillo in Napoli anno zero.
Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura è certo ricco di metafore - dal viaggio sotterraneo alla città senza sole - evocative di un viaggio nella memoria, scandito in vari frammenti di periodi storici lungo le stazioni della nuova metropolitana di Napoli per uscire finalmente alla luce del sole sul viadotto che da Colli Aminei porta a Piscinola-Secondigliano.

Ma la conversazione su cattolici e politica a Napoli soprattutto negli ultimi quindici anni è anche oggettivazione di un percorso non puramente autobiografico per i riferimenti alla vicende politico-sociali ed ecclesiali napoletane che affondano le loro radici ben prima della rottura dell’unità politica dei cattolici evocata all’inizio dell’intervista.

Volendo offrire qualche elemento interpretativo della vicenda non puramente autobiografica evocata lungo il cammino che si snoda nella conversazione, soccorre in primo luogo il riferimento alla “traiettoria” come intesa dal sociologo francese Pierre Bourdieu.

L’analisi critica dei processi sociali scarsamente analizzati che agiscono nella costruzione di quell’artificio retorico che è la “storia di vita”, porta a evidenziare il concetto di traiettoria come serie di posizioni occupate successivamente da un stesso agente in uno spazio che è in divenire e soggetto a trasformazioni incessanti.

Appare perciò appropriato, sotto il profilo denotativo del genere della conversazione metropolitana nel volume analizzato, quanto scrive il Bourdieu: <> (Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 2009, p. 79.)

Ciò equivale a dire che una traiettoria è comprensibile solo a condizione di aver costruito in precedenza gli stadi successivi del campo in cui si è svolta e quindi l’insieme delle relazioni oggettive che hanno unito l’agente considerato all’insieme degli altri agenti che si inseriscono nello stesso campo.

Basta leggere il libro nella sua struttura di frammenti e promemoria scanditi per periodi storici significativi per convincersi dell’adeguatezza della categoria di “traiettoria”, insieme a quelle di viaggio e percorso.

Nello stesso tempo l’esperienza evocata di cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura, a Napoli naturalmente, richiama una “generazione politica” modellata dagli eventi politico-culturali del ’68 ed ecclesiali del Concilio Vaticano II, una pelle che non si può scrollare di dosso.

Ma non altrettanto per le generazioni dei decenni successivi fino ai nostri giorni di indifferenza diffusa nei confronti della politica da parte di giovani generazioni. Si può anche individuare una “subcultura politica”, per intendersi quella del cattolicesimo sociale e democratico, quasi un’eredità di persone e gruppi non spenta ma neanche egemone per profondi cambiamenti economici, sociali e culturali, ma anche religiosi nelle società occidentali che richiede nuovi paradigmi di analisi per capire il presente.

Insieme ad altre analisi sociologiche il riferimento può essere al sociologo francese Alain Touraine, La globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere il mondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano 2008, che ipotizza un nuovo paradigma, fondato sul soggetto e sui <>, dove le donne e le minoranze oppresse possano finalmente ricoprire il ruolo sociale che spetta loro.

Infine il “rapporto fede-politica”, come incarnazione del dono della fede nelle vicende della convivenza umana a livello locale, nazionale, planetario o globale nell’assunzione dei problemi delle folle e generazioni umane che costituiscono la nostra umanità.

Dopo quindici anni dalla fine della rottura dell’unità politica dei cattolici, che sotto il profilo partitico hanno approdato a diverse formazioni politiche, che apre la conversazione di C. Castiglione con L. Pirillo, a mio avviso sulla base anche della presenza silenziosa e subordinata al capo di cattolici in aggregazioni partitiche o elettorali si avverte l’esigenza di una ricomposizione o di convenire su alcune modalità politiche di risposta ai problemi, da quelli della vita a quelli della sicurezza, dell’accoglienza ed integrazione degli immigrati per animare le “politiche” delle diverse formazioni.

E conseguentemente di promuovere sedi di elaborazione politico-culturali specialmente nel Mezzogiorno, che rompa una buona volta il silenzio e l’invisibilità del laicato cattolico che voglia essere fedele ad una fede che fecondi la convivenza umana.

NAPOLI ANNO ZERO…..

Febbraio 23, 2010 by admin · Comment
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PASQUALE COLELLA : Napoli anno zero: cattolici e politici dal ’68 ai giorni della spazzatura

Febbraio 20, 2010 by admin · Comment
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conversazione metropolitana con LUCIO PIRILLO
(con prefazione di Leoluca Orlando ed a
ed a cura di Corrado Castiglione )
Ed. Intra Moenia Napoli 2009, pp.
214 - Euro 12,00
Rassegna Stampa - RIVISTA
IL TETTO luglio - ottobre 2009 n. 272-273

Questa lunga e densa intervista fatta da Corrado Castiglione a

Lucio Pirillo, già Assessore al Comune di Napoli e presidente provinciale

delle ACLI di Napoli comprende un ampia disamina sulla questione
cattolica a Napoli che va dalla fine degli anni cinquanta ai giorni
nostri.
Con pacatezza, ma con attenta riflessione Lucio Pirillo, ci racconta
criticamente le sue esperienze di un cattolico impegnato in
politica che riflette sulla fine dell’unità in politica dei cattolici e sulle
storie diverse di tanti credenti che a Napoli ed in Campania si sono
impegnati “ per un progetto politico comune” che nasceva, come
ha scritto LeoLuca Orlando nella prefazione, dall’intento di vivere
coerentemente i segni dei tempi configurando una nuova laicità dei
credenti impegnati in politica e ciò proprio grazie alla accettazione
della pluralità di opzioni di strumenti e partiti.
In tale prospettiva Lucio Pirillo ci propone ricordi e esperienze
che si inseriscono nel contesto del territorio napoletano e nelle spinte
propulsive di quanti, a diversi livelli, non sono caduti nel peccato
di rassegnazione e si sono impegnati, contribuendo anche oggi ad
“organizzare la speranza” nella convinzione del messaggio lasciato
a tutti noi da Don Peppino Diana ammazzato dalla camorra a Casal
di Principe, rispondendo cosi al messaggio rivolto ai napoletani da
Giovanni Paolo II che invitava tutti ad impegnarsi “in spem contra
spem” proprio in nome dell’esigenza che “per amore del mio popolo
non tacerò”.
Il volume corredato da una documentazione fotografica significativa
e da una appendice di alcuni documenti rilevanti, si snoda su
una serie di frammenti che vanno dal 1956 al 2009 che sono tenuti
insieme dal filo conduttore che consiste nel credere che di fronte ai
problemi e alla crisi di oggi “l’orientamento migliore può venire da
una chiesa intransigente con la forza della spirito, per costruire un
“umanesimo nuovo che nasce dal pensare in modo aperto consapevole
che le radici sono in alto” e che come ha scritto il Cardinale
Carlo Maria Martini in “Conversazioni notturne a Gerusalemme”,
solo cosi impareremo a sopportare le difficoltà e le ingiurie se per
ognuno la giustizia conta più di ogni altra cosa”. (pp. 136 – 137).

Pasquale Colella


Napoli Anno Zero… di Pierluigi Mele

Gennaio 24, 2010 by admin · Comment
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-fonte -
http://www.nuovi-lavori.it/newsletter/section.asp?sid=23&iid=81 -

Scritto da due protagonisti della società civile napoletana, Lucio Pirillo (ex presidente provinciale delle Acli di Napoli, ex assessore della prima giunta Bassolino, attuale Presidente dell’Uneba) e da Corrado Castiglione (cronista politico del quotidiano il Mattino), il libro “Napoli Anno Zero. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura” si pone come, ricordano gli autori, una sorta di autobiografia e di riflessione-confessione sulle varie stagioni politiche della Napoli contemporanea.

Lungo il periodo preso in considerazione dai protagonisti di questa lunga conversazione “metropolitana”.

Che si svolge letteralmente in tredici stazioni della metro : “tredici stazioni, tredici fermate: ce n’è di tempo per scambiarsi opinioni, per ricostruire passaggi e per spiegarsi in qualche modo quello che avviene a Napoli e in Campania, ritrovando radici e percorsi impossibili a vedersi in superficie”.

Dunque Napoli senza sole, per andare nel profondo e provare a comprendere le ragioni della disgregazione della città. L’atteggiamento serve “per raffreddare letture della realtà da comode strumentalizzazione di parte , fra chi ritiene che l’emergenza-rifiuti sia solo l’emblematico terminale di una classe dirigente (di centrosinistra come di centrodestra ) giunta al collasso e chi di fronte ai cumuli d’immondizia predica catastrofismi soltanto perché cerca nuovi posizionamenti”.

Così quarant’anni di speranze, d’illusioni e delusioni della politica napoletana sono passate al vaglio critico degli autori senza reticenze.Si fanno nomi e cognomi dei protagonisti della politica, quella buona e quella cattiva, e del mondo cattolico napoletano (quella della Chiesa partenopea è una realtà difficile cui non sono mancate linee di profezia, in particolare negli anni del post concilio).

Una città che si allontana sempre più dall’Europa.

Nella loro analisi, ma quella di Pirillo in particolare, c’è un certo pessimismo sulle possibilità di riscatto di questa splendida e complicata città.

Il libro, comunque, offre elementi per un possibile destino positivo. Una “palingenesi” per un nuovo inizio? A leggere le cronache il dubbio diventa forte, e le vicende della corruzione portano a pensare questo, ma forse una speranza può venire da una “metanoia” di tutti gli attori in questione: “Penso che il ceto politico campano debba confessarsi in senso agostiniano – dice Pirillo -. Cioè riconoscere le responsabilità della sua storia di governo, alle quali risale gran parte del mancato sviluppo culturale e civile della città. C’è un filo che lega destra e sinistra, il notabilato tradizionale e progressista di Gava e Valenzi e il compromesso di sistema da Bassolino e Iervolino”. Per questo la città di Napoli ha bisogno di parole di verità sulla sua storia recente.

Napoli Anno Zero, Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura. A cura di Corrado Castiglione. Edizione Intra Moenia, Napoli 2009, pagg. 212. € 12,00.

Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ‘68 ai giorni della spazzatura. Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo

Ottobre 11, 2009 by admin · Comment
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A cura di: Corrado Castiglione
Casa editrice: edizioni Intra Moenia
Anno pubblicazione: 2009
Prezzo: 12,00 euro

Proposte di lettura:(Biblioteca Provinciale di Salerno)
“ Scrivere di fede e politica a Napoli, nei giorni della spazzatura. Che idea balzana! Sembrerebbe di stare a gingillarsi in un negozio di bottoni, mentre nella banca a fianco c’è una rapina in corso ”.

Comincia così l’incontro tra Corrado Castiglione, giornalista professionista de Il Mattino, e Lucio Pirillo, già assessore de La Rete al Comune di Napoli, protagonista e testimone oculare dei fatti che hanno visto il mondo cattolico napoletano impegnato nella vita ecclesiastica, associativa e poi in politica.

Il libro Napoli Anno zero, che nasce proprio da questo incontro, non è certamente una pura operazione di recupero storico, né un “amarcord” di vicende politiche, sociali ed ecclesiastiche;
è invece una riflessione su un arco temporale che va dal 1968 ai giorni nostri, come recita il sottotitolo del volume.

E’ un libro-intervista che fa “scoprire” quella “questione cattolica” che ha rivestito sempre un ruolo centrale nell’Italia post unitaria ed in quella del dopoguerra: i cattolici italiani si riconoscevano, nella loro totalità, nel partito che li rappresentava, la DC ; ma il travaglio di molti di essi, che si vedono stretti in un collateralismo acritico, cioè in una dimensione marginale accettata più o meno passivamente, va in crisi a Napoli nel 1993.

I popolari cessano di essere punto di riferimento esclusivo per alcuni cattolici impegnati nelle Comunità di Base, nelle Associazioni di Volontariato, nel Laicato.

Per Lucio Pirillo, che segue le orme di Leoluca Orlando (autore della prefazione al libro) a Palermo, l’essere cattolico non significa rimanere inquadrato in un partito che egli riteneva in parte insufficiente a portare avanti con coerenza un discorso di impegno sociale, impegno ancora più urgente in una realtà locale come quella napoletana, degradata dall’uso della politica come mezzo strumentale di potere. Molti cattolici impegnati portano la loro fede e i loro convincimenti religiosi in partiti che precedentemente erano “osteggiati”.

Una scelta determinata dal mutamento dei tempi, ma anche dal rifiuto di condividere sistemi cristallizzati di gestione del potere che spesso stridevano con gli insegnamenti della Chiesa, o rappresentavano insufficientemente i valori del Vangelo.

Nelle duecentodue pagine del volume “scorre” la storia sociale, politica e religiosa di una generazione e di un militante cattolico quale è appunto Lucio Pirillo, partito dall’Associazionismo cattolico napoletano (Presidente provinciale delle Acli di Napoli nel 1987 e poi della Campania), che incontra i Pastori della Chiesa napoletana - i cardinali Corrado Ursi, Michele Giordano, Crescenzio Sepe -, ma anche i tanti seminaristi e sacerdoti che dai percorsi dell’Azione cattolica escono per intraprendere altre esperienze di vita cristiana.

Una scelta difficile all’epoca, ma che non spaventò il protagonista di Napoli anno zero , il quale, presentatosi come capolista de La Rete al Comune di Napoli, venne eletto e di lì a poco nominato assessore.

Ma il libro è anche la rievocazione della militanza nella CISL a favore della “classe operaia” metalmeccanica: un mondo ricco di esperienze, ma non privo di contraddizioni; ed ancora viene rievocato l’impegno per il diritto allo studio con la conquista sindacale delle 150 ore, che oggi ai giovani probabilmente non dice nulla, ma che allora fu davvero qualcosa di rivoluzionario.

Nelle conversazioni di Lucio Pirillo ritroviamo personaggi politici ed ecclesiastici del passato, ma anche di oggi, a partire dal cardinale Sepe, dal sindaco di Napoli Iervolino all’attuale presidente della Regione Campania Bassolino. Ci piace terminare questa segnalazione del libro di Lucio Pirillo con la riflessione del cardinale Crescenzio Sepe che, parlando dei giovani, così si esprimeva:

“ La fuga soprattutto dei giovani della nostra città sta determinando nuove e, purtroppo, frequenti forme di emarginazione, con il conseguente depauperamento non solo demografico, ma anche culturale del Meridione. Se i giovani migliori se ne vanno non ci rimane che una mediocrità contraria ad ogni possibile sviluppo ”.

Per Pirillo urge la necessità di una nuova chiamata all’impegno dei laici: per il laicato cattolico, infatti, si riaprono spazi che sembravano chiusi, o ristretti, dopo la fine del partito cattolico ed una certa supplenza compiuta in questi ultimi anni dalle stesse gerarchie ecclesiastiche.

Roberto Ruocco
fonte-
http://www.bibliotecaprovincialedisalerno.com/napoli_anno0.htm

NAPOLI ANNO ZERO

SONO CARMINE CASTALDI EX DELEGATO ALFA-SUD E RESPONSABILE SINDACALE DELLE 150 ORE PER LA ZONA FLEGREA DAL 1975 ALL’80.

ALLA PAGINA 21 DEL TESTO IL DOTTOR LUCIO PIRILLO FA RIFERIMENTO AL SUO INGRESSO NEL SINDACATO DOVE HO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERLO DI COLLABORARE CON LUI E DI APPREZZARE LE SUE DOTI DI DIRIGENTE SINDACALE

E DI UOMO, UNA PERSONA SQUISITA CON GRANDE SENSO DI RISPETTO UMANO,
IL PERIODO TRASCORSO CON LUI NEL SINDACATO E’ STATA UNA ESPERIENZA MOLTO BELLA .
ERA IL MOMENTO DELL’UNITA’ SINDACALE E FORSE IL MOMENTO MIGLIORE PER I LAVORATORI PERCHE PROPRIO IN QUEL TEMPO SI SONO OTTENUTI GRANDI RISULTATI SUL PIANO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI.

MA, E’ DA UN PO DI TEMPO CHE STIAMO FACENDO PASSI INDIETRO VELOCEMENTE PERDENDO QUELLO CHE AVEVAMO CONQUISTATO CON LA LOTTA.
PARLAVO QUALCHE GIORNO FA CON UN FROF. UNIVERSITARIO DELLA CRISI ECONOMICA E SULL’INPOVERIMENTO CRESCENTE DEI LAVORATORI SULLA PERDITA DEL POTERE DI ACQUISTO, IO CERCAVO DI DIMOSTRARE CHE LA CRISI, NON AVENDOLA DETERMINATA LA CLASSE OPERAIA NE’ IL CETO MEDIO NON POTEVANO ESSERE QUESTE CATEGORIE A PAGARNE LE CONSEGUENZE.
LUI RITENEVA CHE LA CAUSA CHE AVEVA CONTRIBUITO ALLA CRISI ERA STATO IL SINDACATO.
LA COSIDERAZIONE ERA IL RISULTATO DI ESPERIENZE E DI INCONTRI AVUTI NEGLI ANNI 85-95 CON RAPPRESENTANTI SINDACALI CGIL-CISL-UIL NELL’AMBITO UNIVERSITARIO. ESSI ERANO DIVENTATI ARROGANTI E VIOLENTI, ED AVEVANO ASSUNTI IN TALUNE OCCASIONI MOMENTI DI ESASPERATE INTRATTABILITA’.

LA COSA PEGGIORE ERA QUELLA DI AVER MESSO I LAVORATORI DELLE FABBRICHE NELLE CONDIZIONI DI CHIEDERE SEMPRE AUMENTI SALARIALI. PER CUI ERA INEVITABILE CHE SI ARRIVASSE AD UNA SCELTA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI, QUELLA DEI LICENZIAMENTI ATTRAVERSO LE RISTRUTTURAZIONI
O IL TRASFERIMENTO DI LAVORAZIONI IN ALTRA PARTE DEL MONDO DOVE C’E’ MANODOPERA A BASSO COSTO .

SE I LAVORATORI AVESSERO RIDOTTO LE LORO PAGHE POTEVANO LAVORARE TUTTI. E’ QUESTO IL PENSIERO NON SOLO DI QUESTO PROFESSORE MA, DI TANTI CHE LA PENSANO COME LUI ,
LA RISPOSTA CHE HO DATO IO E’ QUESTA:
AVEVA PROPRIO RAGIONE MARX , QUANDO DICEVA CHE IL CAPITALISMO AVEVA PRONTO UN ESERCITO DI DISOCCUPATI DI RISERVA DA SOSTITUIRE NEL CASO CHE GLI OCCUPATI AVESSERO CHIESTO DI PIU’.GLI ANNI PASSANO MA LA STORIA SI RIPETE.

NEL 700 E NELL’800 C’ERA L’IMPORTAZIONE DEGLI SCHIAVI .E OGGI? E’ FORSE CAMBIATO QUALCHE COSA? CHE FORSE IL CAMBIAMENTO STA NEL NON VEDERE LE CATENE ! QUANTO SIAMO CIECHI !.
VEDI OGGI QUANTI IMMIGRATI CHE LAVORANO IN NERO.
CHI NE TRAE VANTAGGIO?

NEGLI ANNI 70 ERO UN METALMECCANICO, DIPENDENTE DELL’ALFA-SUD ALFA-ROMEO , MA LA MIA ESTRAZIONE ERA ARTIGIANA UN ARTISTA DEL LEGNO SCULTORE E INTAGLIATORE , TRAPIANTATO IN FABBRICA PERCHE’ L’ARTE NON HA MAI RIEMPITO LA PANCIA , MA IN COMPENSO TANTI ELOGI E SODDISFAZIONI.

IL RISULTATO IN CAMBIO LA CATENA DI MONTAGGIO, UN LAVORO ALIENANTE,
RIPETITIVO, E UMILIANTE.
NEL 1974 ELETTO DELEGATO A RAPPRESENTARE NEL CONSIGLIO DI FABBRICA DELL’ALFA CIRCA 500 OPERAI DEL REPARTO SELLERIA .
CON IL NUOVO CONTRATTO DEI METALMECCANICI ARRIVANO AUMENTI SALARIALI, MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO ED UNA CONQUISTA STRAPPATA AI PADRONI, LA POSSIBILITA’ DEI LAVORATORI DI TORNARE A SCUOLA E DI RIAPPROPRIARSI DELLA LICENZA MEDIA 150 ORE.DI LAVORO RETRIBUITE DALLE AZIENDE , E DI 200 ORE CHE IMPEGNAVA L’OPERAIO, IN TUTTO 350 ORE NELL’ARCO DELL’ANNO SCOLASTICO.

LA GESTIONE AFFIDATA ALL’FLM IL SINDACATO UNITARIO DEI METALMECCANICI,
UN GRUPPO DI DELEGATI DI FABBRICA TRA CUI ANCHE IO, COORDINATI PRIMA DA LUIGI PAPPACODA, POI DA RAFFAELE SERRAPICA, DA LUCIO PIRILLO NEL 1978 E DA PADRE ROLANDO PALAZZESCHI,.
POI.
ERA NON SOLO IL RIAPPROPRIARSI DEL PEZZO DI CARTA MA , DI AVERE STRUMENTI DIDATTICI CHE CONSENTIVANO DI DIFENDERSI MEGLIO DALLA CLASSE DOMINANTE..
IL MOTTO ERA “SAPERE UGUALE A POTERE”..
CONTRO FORME SPESSO DISCRIMINANTI E COERCITIVE.
SAPENDO CHE LA NOSTRA GENERAZIONE QUELLA DEGLI ANNI 1940, VENIVA DALLA GUERRA , DALL’ARRETRATEZZA E DALLA MISERIA, E QUELLA PIU’ EVIDENTE DI UN ANALFABETISMO PAUROSO CON TASSI PIU ELEVATI AL SUD ITALIA.

LA FLM HA CONTRIBUITO CON LE 150 ORE E CON CHI HA AVUTO LA SENSIBILITA’ DI CONDIVIDERE IL RISPETTO DI QUEGLI ACCORDI PER UN INNALZAMENTO CULTURALE DELLA CLASSE OPERAIA DELLE CLASSI EMARGINATE E DEL SOTTO PROLETARIATO ,
POICHE’ LE 150 ORE FURONO APERTE ANCHE A TUTTE LE CATEGORIE..
IN QUESTA ESPERIENZA E’ STATA FONDAMENTALE LA PRESENZA DI LUCIO PIRILLO, QUALE RESPONSABILE COORDINATORE REGIONALE DELL’FLM PER LE 150 ORE.

IL LAVORO CHE HA SVOLTO , NELLE TRATTATIVE A LIVELLO PROVINCIALE ,REGIONALE
E NAZIONALE PER IL RISPETTO DEGLI ACCORDI PER L’AMPLIAMENTO DEI CORSI DEI LAVORATORI PER L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DEI DOCENTI PRECARI, RESTA UN SEGNO INDELEBILE NEI LAVORATORI..

VOGLIO RINGRAZIARE LUCIO PER AVERMI CITATO NEL SUO LIBRO E DI ESSERE STATO
UN SUO COLLABORATORE.
VOGLIO RINGRAZIARLO NON SOLO PER L’IMPEGNO POLITICO, MA ANCHE PER LA DETERMINAZIONE DI UNA RICERCA DI GIUSTIZIA DI LIBERTA’ E DI EGUAGLIANZA.
QUESTI VALORI DI UN UOMO DETTATI DALLA FEDE CRISTIANA
COLGO L’OCCASIONE PER SALUTARE E RINGRAZIARE IL PROFERRORE NINO FERRAIUOLO CHE IN QUELL’EPOCA ERA DIRIGENTE DEL PCI E CHE SOSTENNE QUELL’ESPERIENZA A NOME DEL PARTITO.
RINGRAZIO E SALUTO IL COMPAGNO E PROFESSORE ROCCO CIVITELLI ANCHE LUI SOSTENITORE DELLE 150 ORE, IN QUEL PERIODO SEGRETARIO REGIONALE DEL SINDACATO SCUOLA CGIL .

E TUTTI QUELLI CHE HANNO CONTRIBUITO ATTRAVERSO LE LOTTE OPERAIE ,
AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DEI LAVORATORI.
RINGRAZIO ANCORA LUCIO PIRILLO PER AVERMI DATO LA POSSIBILITA’ DI INTERVENIRE ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO, UNA TESTIMONIANZA STORICA DELL’IMPEGNO POLITICO CHE SI EVINCE DALLA DETTAGLIATA E PRECISA CRONOLOGIA DEI FATTI ELENCATI.

GRAZIE LUCIO
.

LA TRAIETTORIA DI UN VIAGGIO METROPOLITANO di Domenico Pizzuti

Settembre 27, 2009 by admin · Comment
Filed under: napoli anno zero 

-Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo-

-Cattolici e politica dal ‘68 ai giorni della spazzatura-

-Prefazione di Leoluca Orlando-

-a cura di Corrado Castiglione-

La conversazione metropolitana con L. Pirillo in Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura è certo ricco di metafore - dal viaggio sotterraneo alla città senza sole - evocative di un viaggio nella memoria, scandito in vari frammenti di periodi storici lungo le stazioni della nuova metropolitana di Napoli per uscire finalmente alla luce del sole sul viadotto che da Colli Aminei porta a Piscinola-Secondigliano.

Ma la conversazione su cattolici e politica a Napoli soprattutto negli ultimi quindici anni è anche oggettivazione di un percorso non puramente autobiografico per i riferimenti alla vicende politico-sociali ed ecclesiali napoletane che affondano le loro radici ben prima della rottura dell’unità politica dei cattolici evocata all’inizio dell’intervista.

Volendo offrire qualche elemento interpretativo della vicenda non puramente autobiografica evocata lungo il cammino che si snoda nella conversazione, soccorre in primo luogo il riferimento alla “traiettoria” come intesa dal sociologo francese Pierre Bourdieu.
L’analisi critica dei processi sociali scarsamente analizzati che agiscono nella costruzione di quell’artificio retorico che è la “storia di vita”, porta a evidenziare il concetto di traiettoria come serie di posizioni occupate successivamente da un stesso agente in uno spazio che è in divenire e soggetto a trasformazioni incessanti.
Appare perciò appropriato, sotto il profilo denotativo del genere della conversazione metropolitana nel volume analizzato, quanto scrive il Bourdieu: <> (Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 2009, p. 79.) Ciò equivale a dire che una traiettoria è comprensibile solo a condizione di aver costruito in precedenza gli stadi successivi del campo in cui si è svolta e quindi l’insieme delle relazioni oggettive che hanno unito l’agente considerato all’insieme degli altri agenti che si inseriscono nello stesso campo.

Basta leggere il libro nella sua struttura di frammenti e promemoria scanditi per periodi storici significativi per convincersi dell’adeguatezza della categoria di “traiettoria”, insieme a quelle di viaggio e percorso.
Nello stesso tempo l’esperienza evocata di cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura, a Napoli naturalmente, richiama una “generazione politica” modellata dagli eventi politico-culturali del ’68 ed ecclesiali del Concilio Vaticano II, una pelle che non si può scrollare di dosso. Ma non altrettanto per le generazioni dei decenni successivi fino ai nostri giorni di indifferenza diffusa nei confronti della politica da parte di giovani generazioni.
Si può anche individuare una “subcultura politica”, per intendersi quella del cattolicesimo sociale e democratico, quasi un’eredità di persone e gruppi non spenta ma neanche egemone per profondi cambiamenti economici, sociali e culturali, ma anche religiosi nelle società occidentali che richiede nuovi paradigmi di analisi per capire il presente. Insieme ad altre analisi sociologiche il riferimento può essere al sociologo francese Alain Touraine, La globalizzazione e la fine del sociale.

Per comprendere il mondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano 2008, che ipotizza un nuovo paradigma, fondato sul soggetto e sui <>, dove le donne e le minoranze oppresse possano finalmente ricoprire il ruolo sociale che spetta loro.
Infine il “rapporto fede-politica”, come incarnazione del dono della fede nelle vicende della convivenza umana a livello locale, nazionale, planetario o globale nell’assunzione dei problemi delle folle e generazioni umane che costituiscono la nostra umanità.
Dopo quindici anni dalla fine della rottura dell’unità politica dei cattolici, che sotto il profilo partitico hanno approdato a diverse formazioni politiche, che apre la conversazione di C. Castiglione con L. Pirillo, a mio avviso sulla base anche della presenza silenziosa e subordinata al capo di cattolici in aggregazioni partitiche o elettorali si avverte l’esigenza di una ricomposizione o di convenire su alcune modalità politiche di risposta ai problemi, da quelli della vita a quelli della sicurezza, dell’accoglienza ed integrazione degli immigrati per animare le “politiche” delle diverse formazioni.
E conseguentemente di promuovere sedi di elaborazione politico-culturali specialmente nel Mezzogiorno, che rompa una buona volta il silenzio e l’invisibilità del laicato cattolico che voglia essere fedele ad una fede che fecondi la convivenza umana.

NAPOLI ANNO ZERO….

Agosto 22, 2009 by admin · Comment
Filed under: napoli anno zero 

Dunque ,amici lettori,“vorrei ..parlare con voi tra dieci anni..

Se allora,come purtroppo devo temere per tutta una serie di motivi,sarà sopravvenuta da lungo tempo l’epoca della reazione;se di ciò che certamente molti di voi e anch’io,come dichiaro apertamente,abbiamo desiderato e sperato,si sarà realizzato poco,forse non proprio nulla,ma almeno apparentemente qualcosa – è assai probabile che ciò non mi lascerà affranto,ma saperlo costituisce certamente un peso interiore - allora mi piacerebbe davvero vedere che cosa ne è stato di quelli di voi che adesso si sentono autentici “politici…” e partecipano all’ubriacatura che questa rivoluzione rappresenta.

Vorrei davvero vedere che cosa è “ divenuto “ di costoro nel senso interiore della parola:sarebbe di certo bello se si potesse allora dire con i versetti del sonetto 102 di Shakespeare:

il nostro amore era giovane,appena nella sua primavera,
allor ch’io solevo salutarlo co’mieicanti,
simile a Filomena che in sul cominciare dell’estate canta
ma tace al sopraggiungere della stagione inoltrata.

Ma le cose non stanno così. Non abbiamo davanti a noi la fioritura dell’estate,ma in primo luogo una notte polare di gelida tenebra e di stenti,quale che sia il gruppo che ora risulterà esteriormente vittorioso….E infatti,dove vi è il nulla,non soltanto l’imperatore ma anche il proletario ha perduto i suoi diritti.

Quando questa notte sarà lentamente trascorsa chi sarà ancora vivo di coloro la cui primavera ha ora avuto una fioritura apparentemente cosi rigogliosa? E che cosa sarà allora divenuto interiormente di tutti loro? Amarezza o filisteismo …?….In ognuno di questi casi io trarrò questa conseguenza: costoro non sono stati all’altezza del proprio agire,non sono stati all’altezza nemmeno del mondo quale è realmente né della sua quotidianità:non hanno avuto,oggettivamente e di fatto,nel senso più intimo la vocazione per la politica che ritenevano invece di avere in se stessi .
( Max Weber La politica come professione )

Da “NAPOLI ANNO ZERO”

NAPOLI ANNO ZERO:L’impegno dei cattolici in politica

L’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) :

NAPOLI ANNO ZERO:L’impegno dei cattolici in politica


NAPOLI ANNO ZERO…….

Luglio 27, 2009 by admin · Comment
Filed under: Politica, napoli anno zero 

Germania,Anno Zero….
Dunque ,amici lettori,“vorrei ..parlare con voi tra dieci anni.. Se allora,come purtroppo devo temere per tutta una serie di motivi,sarà sopravvenuta da lungo tempo l’epoca della reazione;se di ciò che certamente molti di voi e anch’io,come dichiaro apertamente,abbiamo desiderato e sperato,si sarà realizzato poco,forse non proprio nulla,ma almeno apparentemente qualcosa – è assai probabile che ciò non mi lascerà affranto,ma saperlo costituisce certamente un peso interiore - allora mi piacerebbe davvero vedere che cosa ne è stato di quelli di voi che adesso si sentono autentici “politici…” e partecipano all’ubriacatura che questa rivoluzione rappresenta.
(NAPOLI ANNO ZERO,Edizioni Intramoenia)

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