WELFARE: UNEBA NAPOLI, “LE SUORE PAGANO CON LORO PENSIONI IL CIBO PER I RAGAZZI”

Marzo 5, 2011 by admin · Comment
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rassegna stampa-

fonte-SIR-Servizio Informazione Religiosa

Se il Comune di Napoli continuerà a ritardare i pagamenti ai centri socioeducativi, le strutture saranno costrette a sospendere l’attività: rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con 2 o 3 mila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio”.

E’ questa la preoccupazione che Uneba Napoli ha presentato ieri sera al prefetto di Napoli Andrea De Martino, in un incontro chiesto dall’associazione dopo la protesta di laici, religiosi e famiglie dei centri Uneba sotto palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale, di lunedì 28 febbraio. “Il sindaco Jervolino – riferisce oggi il presidente di Uneba Napoli, Lucio Pirillo – ci ha promesso il pagamento di almeno 2 dei 26 mesi di rette arretrate entro maggio.

Mentre l’assessore Riccio e le banche hanno concordato di continuare la discussione sulla cessione del credito, oltre a dirsi disposte a valutare, caso per caso, di concedere ulteriore credito agli istituti”. “La situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta drammatica – evidenzia Pirillo -. Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato”.

“Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa – dichiara Pirillo -. E le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi”. “In queste condizioni – dice Pirillo a nome degli enti – non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per 3000 minori di Napoli.

Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività”. Di qui l’ennesimo, pressante appello di Uneba Napoli: “La situazione è insostenibile. Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli: Comune, Regione, Stato.

Ci appelliamo in particolare alla sensibilità del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione”. “Chiediamo al Consiglio comunale di Napoli di trovare al più presto una soluzione che consenta almeno di dare respiro alla gestione giorno per giorno degli enti”, prosegue Pirillo.

Sos convitti, appello a Napolitano di Aurora Barra

Marzo 4, 2011 by admin · Comment
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fonte-il roma-

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Dopo la manifestazione davanti Palazzo San Giacomo, Uneba Napoli continua a far sentire la propria voce e questa volta lo fa dinanzi al prefetto.

«Se il Comune di Napoli continuerà a ritardare i pagamenti ai centri socio-educativi, le strutture saranno costrette a sospendere l’attività:

rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con tremila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio».

Questa è la preoccupazione che Lucio Pirillo, presidente Uneba Napoli ha espresso al prefetto partenopeo Andrea De Martino nell’incontro chiesto dall’associazione dopo la protesta di lunedì. 

All’incontro con il prefetto erano presenti anche il sindaco Rosa Russo Iervolino, l’onorevole Schifone, il capo gruppo del Pd Antonio Borriello e gli assessori Giulio Riccio e Michele Saggese, oltre a dirigenti di tre istituti di credito, Banco di Napoli, Banca Popolare Etica e Monte dei Paschi di Siena.

«Il sindaco Iervolino e l’assessore Riccio – riferisce Pirillo - ci hanno spiegato che il motivo del ritardo dei trasferimenti è dovuto a problematiche scaturite dall’approvazione del decreto mille proroghe, per cui i finanziamenti statali dovrebbero arrivare entro la fine di marzo e

di conseguenza il promesso pagamento di almeno 2 dei 26 mesi delle rette arretrate sarà previsto entro maggio». «Intanto – continua Pirillo – le banche, esclusa la Banca Popolare Etica, hanno concordato di continuare le anticipazioni e aumentare il castelletto fino al pagamento comunale ma solo dopo aver valutato la situazione caso per caso».

Nel frattempo l’assessore alle politiche sociali vedrà se si può pagare un altro bimestre con fondi finanziari poiché fino a maggio si rischierebbe la chiusura di molti centri educativi.

«L’unica strada fattibile – sostiene Pirillo – è la cessione del credito che permette una elargizione finanziaria per oltre un anno».

«Ringraziamo prefetto, giunta e banche per la disponibilità - continua Pirillo - ma allo stesso tempo ribadiamo che la situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta  drammatica.

Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato. 

Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa e le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi».

«In queste condizioni - dice Pirillo a nome degli enti - non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per tremila minori.

Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività». 

«La situazione è insostenibile.

Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli:

Comune, Regione e Stato, così ci appelliamo anche alla sensibilità del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione.

Infine chiediamo al consiglio comunale di Napoli di trovare al più presto una soluzione che consenta almeno di dare respiro alla gestione giorno per giorno degli enti». 

Per valutare la situazione e decidere il da farsi gli enti associati Uneba Napoli si riuniscono domani, venerdi 4 marzo,in assemblea presso il centro don Guanella.

 

«Siamo soddisfatti – dichiara Chiara Giordano, presidente dell’associazione Onlus Campania in Movimento – della disponibilità mostrata dal prefetto di Napoli De Martino, che finalmente dopo mesi di appelli e proteste fatte, ha deciso di farsi garante con le banche per trovare una soluzione concreta contro la chiusura definitiva delle case famiglia e dei semiconvitti che non venivano pagate da olte 24 mesi.

Per ora, mi auguro, si sia scongiurato il pericolo, che oltre 3000 minori finissero per strada.

Tutto questo però non basta, la situazione resta gravissima, e malgrado l’impegno momentaneo dell’ass. alle politiche sociali Giulio Riccio, la sua gestione resta fallimentare, poiché ha messo in ginocchio tutto il terzo settore, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno procedere con piani seri che guardassero al futuro, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno di assistenza, e che invece è stato ignorato e lasciato solo per lunghi anni.

Chiediamo un’indagine ispettiva sulla gestione dei fondi».

 

Uneba Napoli dal prefetto De Martino: preoccupati per il futuro, serve agire subito con pagamento degli arretrati e cessione del credito

Marzo 2, 2011 by admin · Comment
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Appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

 

“Il sindaco Jervolino – riferisce il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – ci ha promesso il pagamento di almeno 2 dei 26 mesi di rette arretrate entro maggio. Mentre l’assessore Riccio e le banche hanno concordato di continuare la discussione sulla cessione del credito , oltre a dirsi disposte a valutare, caso per caso, di concedere ulteriore credito agli istituti”.

Di qui l’ennesimo, pressante appello di Uneba Napoli.

“Ringraziamo prefetto, giunta e banche per la disponibilità – continua Pirillo – ma allo stesso tempo ribadiamo che la situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta drammatica. Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato.

Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa. E le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi

 “La situazione è insostenibile. Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli: Comune, Regione, Stato. Ci appelliamo in particolare alla sensibilità del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione”.

“In queste condizioni – dice Pirillo a nome degli enti – non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per 3000 minori di Napoli. Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività”.

VENERDI  4 marzo alle 17 gli enti associati Uneba Napoli si riuniscono in assemblea presso il centro don Guanella per valutare la situazione e decidere il da farsi.

Una delegazione di Uneba Napoli va a rappresentare la drammatica situazione nell’incontro serale di mercoledì 1 marzo al prefetto di Napoli Andrea De Martino.

Marzo 1, 2011 by admin · Comment
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Come annunciato, lunedì 28 febbraio si è svolta la manifestazione di protesta dei centri socio educativi associati ad Uneba Napoli, assieme alla rappresentanza della Sam, sotto Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale di Napoli, per protestare contro l’enorme ritardo nel pagamento delle rette e le promesse mancate a danno dei minori di cui le strutture si prendono cura.

 

http://www.uneba.org/uneba-napoli-dal-prefetto-se-il-comune-costringer-le-nostre-strutture-a-chiudere-avremo-2-mila-minori-per-strada/

Manifestazione di protesta dell’Uneba per i mancati pagamenti del Comune di Napoli agli istituti che assistono minori e anziani mamme e bimbi in piazza

Marzo 1, 2011 by admin · Comment
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http://www.julienews.it/notizia/cronaca/tagli-alle-scuole-materne-protestano-i-genitori-degli-alunni/67807_cronaca_2_1.html

La protesta davanti a Palazzo San Giacomo contro i mancati pagamenti agli istituti di assistenza per minori e anziani

Marzo 1, 2011 by admin · Comment
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http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/02/28/foto/uneba-13004864/1/

Il Comune di Napoli abbandona i minori

Marzo 1, 2011 by admin · Comment
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SE NON ORA QUANDO ? SACERDOTI SUORE E LAICI IN PIAZZA PER DIFEDERE I BAMBINI DI NAPOLI

Febbraio 28, 2011 by admin · Comment
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Da 26 mesi Palazzo San Giacomo non paga le rette e l’assistenza per minori ed anziani.


Chiudono cento semiconvitti (sacerdoti, suore ed operatori scenderanno nuovamente in piazza lunedì 28 febbraio)

Febbraio 27, 2011 by admin · Comment
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di Andrea Acampa
fonte
il Giornale di Napoli

Da oltre due anni il Comune non versa un euro nelle casse dell’Uneba e della Sam.
Da 26 mesi Palazzo San Giacomo non paga le rette e l’assistenza per minori ed anziani.

Ammontano a 55 milioni di euro i debiti dell’amministrazione nei confronti degli operatori che continuano imperterriti il proprio lavoro. Un impegno che, però, nel tempo rischia di essere interrotto dall’ingente mole di debiti, soldi per ora anticipati dalle banche che non ne vogliono più sapere di finanziare le attività di case famiglia, case di riposo e semiconvitti.

Per questo motivo sacerdoti, suore ed operatori scenderanno nuovamente in piazza lunedì prossimo.

La seconda protesta a distanza di quasi un anno per consegnare al sindaco, Rosa Russo Iervolino, le dimissioni di oltre cento minori a rischio.

L’ultimo incontro con il sindaco e l’assessore alle Politiche sociali di Palazzo San Giacomo, Giulio Riccio, risale al 27 gennaio scorso. Da parte dell’amministrazione comunale la garanzia che entro il 15 febbraio sarebbe arrivata una prima tranche di fondi.

Due bimestri per l’esattezza che precedevano un secondo finanziamento ed infine la totale cessione del credito da effettuare entro fine mese. Mancano quattro giorni alla fine di febbraio e non ci sono novità, tutto tace, così i responsabili dell’assistenza di minori ed anziani partenopei hanno deciso di far sentire la propria voce all’esterno di Palazzo San Giacomo.

«Abbiamo atteso in silenzio – commenta amareggiato Lucio Pirillo, presidente dell’Uneba – rimandando nei mesi lo sblocco dei fondi, adesso non possiamo più aspettare, siamo con l’acqua alla gola. Dobbiamo ricevere 25 milioni di euro, il 15 aspettavamo 4 milioni di euro relativi a due bimestri, poi i fondi del 2009, del 2010 e di due mesi del 2011.

Forti della convenzione con il Comune siamo riusciti ad andare avanti, ma ora le banche hanno interrotto il credito».
Eppure i fondi destinati all’assistenza erano inseriti nel bilancio comunale approvato in Consiglio. «Sono soldi del Comune – precisa Pirillo – in questo caso non è solo una questione di liquidità e le colpe non sono del Governo o della Regione».

Due le strutture che hanno chiuso. Una a Barra, l’unica nella periferia est di Napoli, gestita dalle suore del Verolino che anticipavano gli stipendi agli operatori con le loro pensioni e la seconda a Materdei. «Saremo in piazza con lo slogan “Se non ora quando’?”- continua Pirillo – perché non possiamo più andare avanti».

Vantano 30 milioni di euro di credito nei confronti del Comune gli operatori della Sam che da 24 mesi non ricevono soldi. «Siamo sull’orlo del fallimento – confessa Cesare Romano leader della Sam – in questi mesi hanno chiuso 40 strutture e altre 50 stanno per chiudere i battenti. Rischiano di restare senza assistenza 600 minori, mentre perderanno il lavoro 700 operatori».

La crisi sta investendo tutti insomma.

Lunedì, in strada, ci saranno anche i minori a rischio insieme a suore e sacerdoti. Delle 300 strutture campane rischiano in 50 (40 quelle che già hanno smesso di operare), la carenza di fondi e i rischi, ovviamente, si concentrano soprattutto a Napoli con 70 strutture che possono sparire da un giorno all’altro.

“SE NON ORA, QUANDO? DIFENDIAMO I BAMBINI DI NAPOLI”UNEBA NAPOLI E SAM SCENDONO IN PIAZZA LUNEDI’ 28

Febbraio 24, 2011 by admin · Comment
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Per tutto il giorno restano chiusi i centri socio-educativi per 3000 minori.

“Ecco cosa succederà se il Comune di Napoli continuerà a non pagare, malgrado le promesse, i 25 milioni di euro di debiti”

“Se non ora, quando? Difendiamo i bambini di Napoli”.
Sotto questo slogan, che parafrasa quello recente dell’indignazione femminile, scendono in piazza per una manifestazione di protesta operatori, educatori, personale e dei centri socio-educativi, laici e religiosi, associati a Uneba. Con loro anche genitori dei 3000 minori quotidianamente accolti nelle strutture. Come chiarisce lo slogan, si scende in piazza in nome loro: spesso provengono da situazioni economiche e sociali disagiate, e nei centri trovano attenzione educativa: se così non fosse, dove andrebbero?

Si unisce alla protesta anche Sam, la federazione delle case famiglia napoletane.
La manifestazione si svolgerà lunedì 28 febbraio a partire dalle 10, sotto le finestre di Palazzo San Giacomo. Cioè la sede dell’amministrazione comunale di Napoli che da 26 mesi non versa agli enti la retta di mantenimento per i minori accolti. A circa 25 milioni di euro ammonta il debito accumulato dalle strutture

Per dare ancor più forte voce alla loro protesta, i centri socio-educativi sospenderanno la loro attività per l’intera giornata di lunedì 28. Un disagio per le famiglie dei minori quotidianamente accolti, ma, ancora di più, un campanello d’allarme verso l’amministrazione comunale: questo è quel che succederà se le inadempienze e le promesse mancate della giunta Jervolino metteranno le strutture non profit di Uneba così tanto in difficoltà da costringerle a chiudere.
Proprio a causa di questa drammatica situazione i centri Uneba hanno di recente nuovamente proclamato lo stato di agitazione e anche pubblicamente chiesto le dimissioni del sindaco Rosa Russo Jervolino e dell’assessore al sociale Giulio Riccio.

“Quella di lunedì 28, in ogni caso – spiega il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – è la prima di una serie di azioni di protesta che intendiamo attuare. E nel frattempo continua a crescere il numero di strutture nostre associate che hanno deciso di passare alle vie legali nei confronti del Comune di Napoli, attivando le azioni necessarie per arrivare alla certificazione legale, attraverso l’ingiunzione di pagamento, del debito del Comune verso di loro.

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