ELEZIONI EUROPEE:NAPOLI ANNO ZERO.Le ragioni di una sconfitta

NAPOLI :i risultati……

Pdl 41%

Pd 27,4%

Italia dei valori 10%

Rifondazione+Pdci 5,1%

Udc 5,1%

Sinistra e libertà 4,4%

L’Autonomia 3,5%

Radicali 2,2%

Fiamma tricolore 0,6%

Lega Nord 0,4%

Liberaldemocratici 0,2%

Forza Nuova 0,2%


LA TRAIETTORIA DI UN VIAGGIO METROPOLITANO

Di Domenico Pizzuti

La conversazione metropolitana con L. Pirillo in Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura è certo ricco di metafore - dal viaggio sotterraneo alla città senza sole - evocative di un viaggio nella memoria, scandito in vari frammenti di periodi storici lungo le stazioni della nuova metropolitana di Napoli per uscire finalmente alla luce del sole sul viadotto che da Colli Aminei porta a Piscinola-Secondigliano. Ma la conversazione su cattolici e politica a Napoli soprattutto negli ultimi quindici anni è anche oggettivazione di un percorso non puramente autobiografico per i riferimenti alla vicende politico-sociali ed ecclesiali napoletane che affondano le loro radici ben prima della rottura dell’unità politica dei cattolici evocata all’inizio dell’intervista.
Volendo offrire qualche elemento interpretativo della vicenda non puramente autobiografica evocata lungo il cammino che si snoda nella conversazione, soccorre in primo luogo il riferimento alla “traiettoria” come intesa dal sociologo francese Pierre Bourdieu. L’analisi critica dei processi sociali scarsamente analizzati che agiscono nella costruzione di quell’artificio retorico che è la “storia di vita”, porta a evidenziare il concetto di traiettoria come serie di posizioni occupate successivamente da un stesso agente in uno spazio che è in divenire e soggetto a trasformazioni incessanti. Appare perciò appropriato, sotto il profilo denotativo del genere della conversazione metropolitana nel volume analizzato, quanto scrive il Bourdieu: <> (Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 2009, p. 79.) Ciò equivale a dire che una traiettoria è comprensibile solo a condizione di aver costruito in precedenza gli stadi successivi del campo in cui si è svolta e quindi l’insieme delle relazioni oggettive che hanno unito l’agente considerato all’insieme degli altri agenti che si inseriscono nello stesso campo. Basta leggere il libro nella sua struttura di frammenti e promemoria scanditi per periodi storici significativi per convincersi dell’adeguatezza della categoria di “traiettoria”, insieme a quelle di viaggio e percorso.
Nello stesso tempo l’esperienza evocata di cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura, a Napoli naturalmente, richiama una “generazione politica” modellata dagli eventi politico-culturali del ’68 ed ecclesiali del Concilio Vaticano II, una pelle che non si può scrollare di dosso. Ma non altrettanto per le generazioni dei decenni successivi fino ai nostri giorni di indifferenza diffusa nei confronti della politica da parte di giovani generazioni. Si può anche individuare una “subcultura politica”, per intendersi quella del cattolicesimo sociale e democratico, quasi un’eredità di persone e gruppi non spenta ma neanche egemone per profondi cambiamenti economici, sociali e culturali, ma anche religiosi nelle società occidentali che richiede nuovi paradigmi di analisi per capire il presente. Insieme ad altre analisi sociologiche il riferimento può essere al sociologo francese Alain Touraine, La globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere il mondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano 2008, che ipotizza un nuovo paradigma, fondato sul soggetto e sui <>, dove le donne e le minoranze oppresse possano finalmente ricoprire il ruolo sociale che spetta loro.
Infine il “rapporto fede-politica”, come incarnazione del dono della fede nelle vicende della convivenza umana a livello locale, nazionale, planetario o globale nell’assunzione dei problemi delle folle e generazioni umane che costituiscono la nostra umanità.
Dopo quindici anni dalla fine della rottura dell’unità politica dei cattolici, che sotto il profilo partitico hanno approdato a diverse formazioni politiche, che apre la conversazione di C. Castiglione con L. Pirillo, a mio avviso sulla base anche della presenza silenziosa e subordinata al capo di cattolici in aggregazioni partitiche o elettorali si avverte l’esigenza di una ricomposizione o di convenire su alcune modalità politiche di risposta ai problemi, da quelli della vita a quelli della sicurezza, dell’accoglienza ed integrazione degli immigrati per animare le “politiche” delle diverse formazioni. E conseguentemente di promuovere sedi di elaborazione politico-culturali specialmente nel Mezzogiorno, che rompa una buona volta il silenzio e l’invisibilità del laicato cattolico che voglia essere fedele ad una fede che fecondi la convivenza umana.

STEMMA TOTO’: PS LO RITROVA,DESTINATO AD ARREDARE VILLA

Giugno 3, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

Avevamo scritto, poche ore fa, la nostra amarezza,seppure in maniera scherzosa, per il raid sulla tomba di TOTO’.Ora apprendiamo che è stato rimesso al suo posto lo stemma nobiliare rubato dalla sua tomba.
Tutti Felici,tutti contenti

E TOTO’ che direbbe ancora….?????

Vediamo un po’..e buona giornata a tutti !

FURTO SU COMMISSIONE PER ACQUIRENTI DEL NORD.NIPOTE,GRANDE GIOIA

(di Patrizia Sessa) (ANSA) - NAPOLI, 3 GIU - Hanno scritto da Hong Kong, da Parigi, dalla Francia per esprimere lo sdegno.
Ed oggi non solo Napoli ha sorriso quando si è saputo che lo stemma nobiliare rubato dalla tomba di Totò era stato ritrovato.
“E’ stato fatto il miracolo”, ha esordito la nipote Diana de Curtis.
E per la verità ci è mancato davvero poco per dire addio ad un pezzo della storia di Napoli e non solo: lo stemma, rubato su commissione, stava per lasciare la Campania ed essere trasferito al Nord.

La destinazione? Una lussuosa villa privata. Oggi lo stemma è ritornato al suo posto, tra gli applausi.

“Napoli non ha tradito Totò″, ha ribadito il sindaco, Rosa Iervolino Russo.

Il questore di Napoli, Santi Giuffré, in conferenza stampa, lo ha detto senza mezzi termini: “Siamo arrivati in tempo”. Ed infatti lo stemma, è stato ritrovato in un nascondiglio ‘di passaggio’, in una zona della periferia di Napoli, a Marianella.

Era stato lì momentaneamente collocato - forse anche per il clamore suscitato dal furto - in una zona di campagna, in un terreno privato (per gli inquirenti non ci sono gli estremi per emettere provvedimenti a carico del proprietario), in un rifugio dove erano presenti anche altri fregi, quasi sicuramente appartenenti alla tomba di Enrico Caruso, oggetto di un raid nello stesso cimitero di Santa Maria del Pianto.
Il furto era su commissione ed era, dunque, pienamente inserito nel mercato illegale delle opere d’arti. Un mercato che parte dal Sud, con ladri napoletani, e che arriva al Nord, con commercianti, antiquari, compratori privati. Gli agenti della squadra mobile di Napoli che hanno ritrovato lo stemma ci sono arrivati grazie alle innumerevoli indagini fatte in questo settore.

Lo stemma non ha riportato danni, solo una scalfitura in un angolo. “Abbiamo dato la priorità affinché si ritrovasse questo importante pezzo della storia di Napoli. E’ un bel risultato, un riconciliarsi con la città“, ha detto il questore, Santi Giuffré.
Nessun rammarico, solo gioia anche dalla parte della nipote di Totò, Diana De Curtis. ‘Il mondo intero ci ha fatto sentire la sua vicinanza - ha detto Diana - Tantissime lettere ci sono arrivate, soprattutto grazie a Facebook da ogni angolo del mondo.
”Devo dire grazie alle istituzioni perché hanno riportato a casa un pezzo di famiglia, una cosa per la quale abbiamo molto sofferto e per la quale anche nonno avrà sofferto. Un gigantesco ringraziamento anche alla questura di Napoli”. A chi le chiede dell’incuria che secondo alcuni ci sarebbe nel cimitero, la De Curtis risponde: “Ogni volta che sono andata, non ho mai trovato una carta a terra”. La cappella sarà aperta ad orario, sempre alla presenza di qualcuno. In tanti, in questi anni, su quella tomba hanno lasciato di tutto: attraverso lettere a Totò hanno chiesto un posto di lavoro, un amore. Ora, forse, lasceranno anche un grazie: per aver restituito al principe della risata un pezzo della sua vita.
fonte
ANSA
Siamo seri…….
Ste pagliacciate le fanno solo i vivi noi apparteniamo alla morte…..


Rifiuti, raffica di arresti in Campania

Giugno 3, 2009 by admin · Comment
Filed under: Politica 

In manette uomini politici di primo piano, tra cui anche il presidente della Provincia di Benevento, professori universitari, funzionari della Regione. Avrebbero attestato il falso certificando l’idoneità di impianti che invece non erano a norma

- La Guardia di Finanza e la Dia di Napoli stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari e funzionari della Regione Campania, nell’ambito dell’indagine condotta dai pm Noviello, Sirleo e Milita sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale.
- I quindici destinatari delle ordiananze di custodia agli arresti domiciliari sono:
Vincenzo Naso, Giuseppe Sica, Aniello Cimitile, Oreste Greco, Vincenzo Sibilio, Alfredo Nappo, Luigi Travaglione, Vittorio Colavita, Vitale Cardone, Rita Mastrullo, Mario Gily, Giuseppe Vacca, Claudio De Biasio, Francesco Scaringia, Filippo De Rossi.

L’inchiesta riguarda i lavori delle commissioni di collaudo degli impianti di produzione di cdr (combustibile da rifiuti) realizzati dalla Fibe spa e dalla Fibe Campania spa in seguito ad appalti del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti. Il reato ipotizzato è di falsità ideologica in atto pubblico.
fonte
ANSA

Meditazione del giorno: Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi

Giugno 1, 2009 by admin · Comment
Filed under: preghiere 

Papa Benedetto XVI


La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società. Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la com-passione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana… La parola latina con-solatio, consolazione, lo esprime in maniera molto bella suggerendo un essere-con nella solitudine, che allora non è più solitudine. Ma anche la capacità di accettare la sofferenza per amore del bene, della verità e della giustizia è costitutiva per la misura dell’umanità, perché se, in definitiva, il mio benessere, la mia incolumità è più importante della verità e della giustizia, allora vige il dominio del più forte; allora regnano la violenza e la menzogna…

Soffrire con l’altro, per gli altri; soffrire per amore della verità e della giustizia; soffrire a causa dell’amore e per diventare una persona che ama veramente questi sono elementi fondamentali di umanità, l’abbandono dei quali distruggerebbe l’uomo stesso. Ma ancora una volta sorge la domanda: ne siamo capaci?…
Alla fede cristiana, nella storia dell’umanità, spetta proprio questo merito di aver suscitato nell’uomo in maniera nuova e a una profondità nuova la capacità di tali modi di soffrire che sono decisivi per la sua umanità. La fede cristiana ci ha mostrato che verità, giustizia, amore non sono semplicemente ideali, ma realtà di grandissima densità. Ci ha mostrato, infatti, che Dio la Verità e l’Amore in persona ha voluto soffrire per noi e con noi.

Processo Spartacus, corsa contro il tempo

Giugno 1, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

Rassegna Stampa
fonte
D. D. P. da la Repubblica Napoli, 01-06-2009

La sentenza di secondo grado è stata depositata in cancelleria venerdì pomeriggio. Ed è già iniziata una nuova corsa contro il tempo per scongiurare il rischio di una scadenza dei termini di custodia cautelare nel primo troncone del processo “Spartacus” al clan dei Casalesi.
Il giudizio si era concluso quasi un anno fa, il 19 giugno 2008, con sedici condanne all´ergastolo e pene comprese fra i due e i trent´anni di reclusione per altri quattordici imputati. Adesso dovrà essere inviato ai difensori l´avviso di deposito delle motivazioni del verdetto (redatte dal giudice Rosa Caturano, della Corte d´Appello presieduta da Raimondo Romeres) per consentire agli avvocati di presentare ricorso in Cassazione. Il termine previsto dalla legge è di 45 giorni dalla notifica. Poi la Suprema Corte dovrà fissare l´inizio della discussione.
Ma intanto i termini di custodia continuano a decorrere e per molti imputati siamo già agli sgoccioli, se è vero che il limite massimo previsto dalle norme sulla carcerazione preventiva è di nove anni. Il timbro della Cassazione, secondo i calcoli che vengono effettuati in queste ore, dovrebbe arrivare non oltre il mese di aprile 2010. In caso contrario, molti imputati potrebbero essere scarcerati, qualcuno forse solo “virtualmente” perché detenuto per altro. Ma sarebbe ugualmente una beffa per il processo raccontato nelle pagine di “Gomorra” e costato la condanna in secondo grado all´ergastolo a tutto il vertice della confederazione del clan dei Casalesi: Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan” e Francesco Bidognetti, soprannominato “Cicciotto ‘e mezzanotte”, ritenuti responsabili rispettivamente di dieci e sei omicidi, entrambi detenuti. E accanto a loro anche i due superlatitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria, ricercati dal 1995, e Raffaele Diana, arrestato tre settimane fa dalla polizia di Caserta grazie alle indagini coordinate dal pool della Procura guidato dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho. Dopo la cattura di Diana, nell´elenco dei trenta latitanti più pericolosi è entrato a far parte un altro imputato del processo “Spartacus”, Mario Caterino, irreperibile dal 2005 e inseguito da una condanna all´ergastolo.
L´indagine che sarebbe sfociata nel dibattimento prese il via nel 1995, a seguito delle rivelazioni del pentito Carmine Schiavone. Il giudizio di primo grado è iniziato nel 1998. All´ultimo atto del processo d´appello partecipò anche Roberto Saviano. Adesso si attende la pronuncia definitiva, quella della Cassazione.

La parola più bella …..

Maggio 31, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

..sulle labbra del genere umano è “Madre”,
e la più bella invocazione è “Madre mia”.
E’ la fonte dell’amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.

Kahlil Gibran

Il medico dei pazzi:Sergio Piro e la sofferenza psichica

Maggio 30, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 


Il medico dei pazzi, 2007 Intervista a Sergio Piro celebre psichiatra campano. Dal giugno del 1959 al febbraio del 1969 e’ stato Direttore dell’Ospedale Psichiatrico Materdomini di Nocera Superiore (SA) qui iniziò un esperimento di psichiatria alternativa che divenne una “comunita’ terapeutica”, la seconda in Italia dopo quella di Basaglia a Gorizia. E’ stato membro della Segreteria nazionale di Psichiatria Democratica dal 1976 al 1981 e poi del Coordinamento Nazionale. E’ stato Direttore dell’Ospedale Psichiatrico “L.Bianchi” di Napoli (III Unita’) dal giugno 1974 al 1975. Ha ricoperto la funzione di Direttore dell’Ospedale Psichiatrico “Frullone” di Napoli, funzione che assunse nel dicembre del 1975. Salvatore Manzi attraverso la ricomposizione dellintervistato elabora una figura indefinita, quasi onirica, unallucinazione disturbata, quasi ad ipotizzare un disagio mentale del fruitore. Video: Salvatore Manzi Durata: 6 minuti Anno: 2007

Ci piace ricordare,a pochi mesi dalla sua scomparsa Sergio Piro,uno dei padri della psichiatria napoletana e italiana
Una delle sue frasi preferite era la seguente: «Dobbiamo essere attenti a non farci intrappolare dalle parole. La categoria “malato mentale” è una trappola». Lo conoscemmo negli anni 70′,
quando, per una serie di motivi,
la Federazione Lavoratori Metalmmeccanici,insieme ad un gruppo di insegnanti,
volle organizzare un corso delle 150 ore presso l’Ospedale Psichiatrico “Frullone”
di Napoli, dove Sergio Piro era Direttore.
Fu una esperienza incredibile,per tutti coloro che parteciparono;il contatto con il sofferente psichico determinava un riconoscimento della diversità dell’altro,che ti sta’ davanti.
Cosa di non poco conto in quegli anni.
Il campo di ricerca e di lavoro di Piro non si limitò alla psichiatria, scrisse e si occupò di ricerca semantica - antropologica, di linguistica, di epistemologia, coniugando gli aspetti teorici con un impegno diretto nelle lotte anti-istituzionali, nelle esperienze territoriali e nella costruzione di un servizio sanitario in grado di prendersi realmente in carico il sofferente psichico. Precursore del movimento di critica psichiatrica, scrisse due opere che rimangono punti di riferimento del movimento: Il linguaggio schizofrenico nel 1967 e Le Tecniche della Liberazione nel 1971. Dedicò l’ultima parte del suo lavoro di ricerca all’abbandono degli “psichiatrizzati” da parte dei servizi di salute mentale (Osservatorio dell’abbandono).
Un sofferente psichico, proprio per la sua “fragilità “, può trovarsi all’improvviso,senza identità,deluso e depresso, senza una casa, senza un lavoro,,senza le basi fondamentali per una pari dignità umana.

Montesanto, il Far West fa paura Fiorenzano chiude e se ne va

Maggio 28, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 


Fast food era an­cora una espressione scono­sciuta e Fiorenzano era già lì. Tappa obbligata per studenti e professori reduci dalla scuola, impiegati, medici ed infermie­ri del vicino ospedale, popola­ne impegnate negli acquisti al­la Pignasecca.

La friggitoria ha deliziato per ottant’anni napo­letani e turisti, prima nella se­de di via Portamedina, poi in quella di fronte alla Cumana.

A chi camminava affaccendato per Montesanto regalava dieci minuti di ritorno all’infanzia, con le mani unte di olio e la bocca piena di crocche’, panza­rotti, pizze fritte, frittelle di fio­ri di zucca e zeppole.

Felici ed immemori del cole­sterolo e dei trigliceridi. Tutto finito, Fiorenzano chiude. Col­pa, racconta, della sempre mag­giore invivibilità della zona e degli affari che vanno tutt’al­tro che bene.

Un annuncio, il suo, che arriva esattamente il giorno dopo le scene da Far West che si sono viste di fron­te alla Cumana, con i killer del­la camorra che sparavano tra la folla delle sette di sera e due innocenti colpiti: un ragazzino ferito ad una spalla ed un musi­cista rom ammazzato. «Quella di ieri», racconta Ciro D’Elia, poco più di 50 anni, che gesti­sce il locale con la moglie Titi­na, «è stato solo l’ultimo episo­dio. Mi aiuta a prendere una decisione che avevo già in te­sta da tempo».

Amara perché lui tra pizze e panzarotti ci è cresciuto. «Ho cominciato ­racconta - quando avevo sol­tanto 8 anni. Mia nonna, che di cognome faceva Fiorenzano ed aveva sposato Ciro D’Elia, preparava le pizze. Io friggevo.
La mia famiglia sta qui dalla fi­ne dell’ottocento. Si lavorava in un basso di via Ventaglieri. Poi, negli anni trenta del seco­lo scorso, il primo negozio, quello di via Portamedina». Non si vive, però, solo di ricor­di e dell’orgoglio di un mestie­re .
«Ho due figli, uno di 18 an­ni - dice D’Elia - . Farli vivere qui in mezzo non è possibile, non è pensabile. Rischio che me li rovinino e davvero que­sto non lo potrei sopportare».
Richieste estorsive, giura e spergiura, non ne ha mai rice­vute.
Lo preoccupa, però, una città che vede ogni giorno di più incarognita, aggressiva, violenta, cinica. Il resto lo han­no fatto la crisi, i bilanci di fine giornata tutt’altro che entusia­smanti. Con la friggitoria chiu­de anche la pizzeria gestita dal­la famiglia. Ieri, a ora di pran­zo, un solo clien­te.

Alle pareti le foto dei tempi che furono: il bisnonno di D’Elia in negozio, un diploma, una dedica del batterista Tullio De Pi­scopo.
Ci­ro le guarda e commenta, ama­ro: «A Napoli per fare i soldi de­vi essere disonesto».

fonte-
Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI :SCUOLE RELIGIOSE ASSISTONO 3MILA BAMBINI.

Maggio 21, 2009 by admin · Comment
Filed under: UNEBA 

Che fanno le Istituzioni ?
Andrea Acampa - Rassegna Stampa -
-SONO FIGLI DI INDIGENTI. SALTA - ANCHE LA COLONIA DI GIUGNO-

Niente soldi, la “Santa Patrizia” rischia la chiusura-
Alunni che rischiano di trovarsi in strada e genitori disperati. È questa
la situazione che si prospetta, per centinaia di minori che frequentano
la scuola presso il complesso conventuale di San Gregorio Armeno. È
da luglio 2007, infatti, che l’istituto, retto dalle suore crocifisse devote
a Santa Patrizia, non riceve fondi dal Comune – come tanti altri
istituti - per pagare gli insegnanti, per il servizio di refezione, il
doposcuola e le tante attività che si svolgono nel semiconvitto. Sono
60 i centri gestiti da religiosi in città che fanno capo all’Uneba (Unione
nazionale istituti ed iniziative di assistenza) ed assistono più di 3mila
bambini. «Probabilmente – commenta Pasquale Puziello, genitore di
uno dei piccoli alunni - non riusciremo nemmeno a mandare i
ragazzini in vacanza. Le suore quando chiudeva la scuola a giugno
organizzavano una sorta di colonia estiva ed una serie di attività per
tutto il mese di luglio per venire incontro a chi ha difficoltà». Ieri
genitori, insegnanti e suore si sono riuniti per fare il punto della

situazione e, se i fondi non arrivano o non c’è risposta da Palazzo San
Giacomo, con ogni probabilità la prossima settimana scenderanno tutti
insieme in strada per protestare davanti al Comune. «I genitori – dice
Modestino Caso, consigliere della IV Municipalità – che portano i
propri figli in queste scuole sono indigenti, alcuni hanno alle spalle
problemi con la giustizia oppure sono vittime di droga e pertanto,
interrompere le lezioni sarebbe un crimine». La giunta ad ottobre
scorso ha ratificato il sovvenzionamento ed il consigliere Mario
D’Esposito, presidente della commissione mobilità, si è interessato
della vicenda che coinvolge anche il Corrado Ursi, il don Bosco ed il
Santa Rita. Ad oggi, però non è arrivato nemmeno un euro nelle casse
degli istituti che, per ora, stanno pagando con fondi propri
indebitandosi pur di non interrompere le lezioni. «È una vergogna –
commenta Antonio D’Andrea dell’associazione “Caraccioli del Sole” -
le istituzioni locali sono sorde alle nostre richieste».
Andrea Acampa
fonte IL ROMA-
Martedi 19 maggio 2009

Tragica mattinata a Napoli, 3 morti:avvocato, impiegato, un 35enne dell’Est

Maggio 21, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

-un giallo, un suicidio e un infarto-
-fonte corriere del mezzogiorno-
Un cadavere in un’auto, dipendente si getta dalla finestra
di Equitalia, un avvocato muore di infarto in Tribunale

NAPOLI - Tre morti, a poche ore l’una dall’altra, hanno tinto di nero questa mattinata napoletana. Alle prime luci dell’alba, è stato ritrovato in un’automobile il corpo di un cittadino est europeo senza vita. Negli uffici della questura, invece, un uomo si è ammazzato lanciandosi da una finestra. E’ stato, infine, colto da infarto un avvocato di 34 anni davanti al Palazzo di giustizia.

GIALLO SUL MORTO IN AUTO - Aveva 35 anni, e proveniva probabilmente dall’est europeo. E’ stato trovato all’interno di un’auto, una Mazda 626 con targa lituana, in via Reginelle, località Monteruscello a Pozzuoli, nel Napoletano. Il corpo dell’uomo, che non aveva documenti addosso, era avvolto in una coperta e si trovava sul sedile posteriore. Per il medico legale la morte è stata provocata da un arresto cardiocircolatorio, effetto di una asfissia determinata da impiccagione. Sul fatto indagano i carabinieri: l’uomo potrebbe essersi ucciso o essere stato ammazzato in un altro luogo e poi portato nella vettura. Il corpo è all’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli dove verrà effettuata l’autopsia.

SUICIDIO IN EQUITALIA - Un giovane dirigente di 32 anni, di origine palermitana, si è suicidato oggi a Napoli, lanciandosi dagli uffici della società Equitalia, per la quale lavorava come responsabile degli Affari societari. L’uomo è morto probabilmente sul colpo, dopo essersi buttato giù dal quindicesimo piano dell’edificio in cui si trova fra l’altro, ai primi piani, una parte degli uffici della questura di Napoli. A quanto si apprende il trentaduenne lavorava in una stanza accanto a quella dell’amministratore delegato, proprio al piano dal quale si è lanciato. Non è ancora chiaro cosa lo abbia spinto al gesto disperato. In questi giorni erano in visita a casa sua, a Napoli, i genitori che vivono a Venezia. L’uomo ha forse parlato al cellulare, fumato un’ultima sigaretta, e poi si è suicidato, morendo proprio davanti all’ingresso degli uffici della polizia. Inutile il tentativo disperato di rianimazione da parte di un medico, presente sul posto. I colleghi, sconvolti, lo hanno descritto come un uomo sereno. Sul fatto indaga la polizia

L’INFARTO - Un avvocato, di 34 anni, E.M. G., è morto per un infarto davanti al Palazzo di Giustizia a Napoli. L’uomo è caduto a terra alla presenza delle molte persone che affollavano la zona nei pressi del Tribunale. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Sul posto è intervenuta la polizia.

20 maggio 2009

« Pagina precedentePagina successiva »