UNEBA :La Iervolino deve 25 milioni agli orfanelli: istituti a rischio chiusura

Gennaio 16, 2010 by admin · Comment
Filed under: UNEBA, politiche sociali 

rassegna stampa
fonte il giornale.it sabato 16 gennaio 2010
Una settantina di istituti (80% cattolici, il restante 20% laici), che ospitano a semiconvitto oltre tremila tra bambini e ragazzi a «rischio» sono a un passo dalla chiusura, perché il comune di Napoli, da oltre due anni, non paga le rette per il loro mantenimento.

I 70 istituti complessivamente vantano un credito di circa 25 milioni di euro nei confronti dell’amministrazione comunale guidata da Rosa Russo Iervolino.

Ma, oltre al danno, anche la beffa, per i sacerdoti e operatori che ospitano nei loro istituti questi tremila minori, inviati dai servizi sociali del Comune e dalla Fondazione Banco di Napoli che, a differenza del comune, paga puntualmente le sue rette.

Infatti il sindaco Iervolino e l’assessore alle Politiche sociali, Giulio Riccio (Prc), non perdono occasione durante le loro uscite pubbliche per «vantarsi del loro fiore all’occhiello, cioè l’infanzia a rischio, per la quale sostengono di fare tantissimo», spiega don Aniello Manganiello, parroco di Santa Maria della Provvidenza a Scampia e a capo della Fondazione Don Guanella, che si occupa di oltre 250 minori a rischio.

Ogni mese il Don Guanella, che ospita ragazzi provenienti dai peggiori quartieri di Napoli (Scampia, Secondigliano, Miano e Piscinola), spende circa 90 mila euro per mandarli ogni giorno a scuola, per impegnarli in attività sportive e teatrali e, soprattutto, per tenerli lontani dalla camorra. Il duo Iervolino-Riccio gli deve un milione e 200mila euro. «Ora ci stiamo indebitando con le banche per andare avanti» ammette don Manganiello.

Antonio Cicia, segretario generale della Campania dell’Uneba (ente nazionale di assistenza e beneficenza) dal quale dipendono i 70 istituti, spiega: «La situazione è disastrosa. L’assessore Riccio ha detto che per fine mese potrebbe pagarci un paio di mensilità ma è poco. È a rischio anche il lavoro di duemila operatori, che comunque ricevono puntualmente il loro stipendio».
NAPOLI è…