Come si cambia

Aprile 14, 2009 by admin · Comment
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CIAO A TUTTI, MIEI CARI AMICI E LETTORI. In questi giorni ho fatto alcune riflessioni, ho raccolto un pochino di ricordi e appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
Ho letto da qualche parte che gli “schiaffi” che si ricevono nella vita, sono più importanti delle “carezze”. Questo non è stato detto da un gruppo di masochisti o da tristi persone pseudoreligiose che concepiscono l’esistenza solo come sacrificio e dolore. No.
E’ un concetto che fa parte della filosofia zen: ogni schiaffo che ti da la vita, specialmente quelli che arrivano inaspettati e ingiusti sono sempre un’occasione per crescere, farsi persone migliori, comprendere nuovi aspetti , evolvere, allargare il cuore e la mente.

La gente non è distrurbata dalle cose in sè, ma dall’opinione che ha di esse. (Epitteto)

La filosofia di Epitteto viene riassunta nella regola aurea della felicità:

Tra le cose che esistono, alcune dipendono da noi, le altre non dipendono da noi.

Se credi che le cose che dipendono da te non possono essere manipolate e che le cose che ti sono estranee siano tue, ti troverai in uno stato di tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. Se al contrario pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è - ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché non subirai più alcun danno”.
Queste cose sono state scritte duemila anni fa!

Ognuno di noi filtra e seleziona gli stimoli che riceve dall’esterno accettando soltanto quelli che ritiene utili o importanti. La realtà oggettiva esiste, ma noi viviamo in un mondo che è una interpretazione effettuata a partire dal reale.
…la sensazione che arriva in coscienza: “Ho ancora energia” o “non ce la faccio più″ è il risultato di una complessa elaborazione personale.

Ci sono persone che vengono distrutte da piccoli contrattempi mentre altri sopravvivono egregiamente a catastrofi planetarie.
Le persone non sono stressate dagli eventi in sè, ma dal modo in cui li interpratano.
Di fronte a un problema posso focalizzarmi sull’immensità della mia sfortuna; oppure sulle risorse che dispongo per tentare di risolverlo, occorre rivoluzionare il nostro mod di guardare alla realtà per trovarne uno più funzionale ed efficace.
Gli individui si potrebbero classificare in base a dove posizionano il controllo (il timone) della propria vita: se internamente o all’esterno. Se è all’interno: farcela o non farcela dipende da me altrimenti dipende dal fato, dal caso, dalla fortuna.