mobbing

Aprile 16, 2009 by admin · Comment
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Come si manifesta

Questa forma di violenza può manifestarsi con una molteplicità di comportamenti. Di seguito ne riportiamo alcuni:

  • impedire al lavoratore di esprimersi;
  • isolare il lavoratore (privandolo dei mezzi di comunicazione: telefono, computer, posta.), bloccare il flusso d’informazioni necessarie al lavoro, estrometterlo dalle decisioni, impedire che gli altri lavoratori gli rivolgano la parola, negare la sua presenza, comportarsi come se il mobizzato non ci fosse, trasferirlo in luoghi isolati o distanti (che lo obblighino a tragitti faticosi, etc.);
  • screditare il lavoratore attraverso attacchi contro la sua reputazione (ridicolizzarlo, umiliarlo, attaccare le sue convinzioni religiose, sessuali, morali, calunniare membri della sua famiglia);
  • ridurre la considerazione di sé del lavoratore (privarlo degli status symbol; non attribuirgli incarichi; attribuirgli incarichi inferiori o superiori alle sue competenze; simulare errori professionali; avanzare continue critiche alle prestazioni o alle sue capacità professionali, anche di fronte a soggetti esterni, ma anche critiche soggettive; applicare sanzioni amministrative senza motivo apparente e senza motivazioni; affidare compiti volutamente confusi, contraddittori e/o lacunosi; mettere in atto azioni di sabotaggio, etc);
  • compromettere il suo stato di salute (diniego di periodi di ferie o di congedo, attribuzione di mansioni a rischio o con turni massacranti etc);
  • imporre cambio di mansioni;
  • operare violenza o minacce di violenza.

Molte delle azioni, sopra elencate, se isolate e non ripetute, possono avere luogo anche in condizioni normali, ed essere dettate da cause contingenti. Si parla, però, di mobbing quando una o più di queste azioni diviene sistematica e ripetuta nel tempo.

Spesso, le pressioni e violenze operate hanno lo scopo di indurre nelle vittime del mobbing reazioni “irragionevoli” che possono essere utilizzate al fine di promuovere contro di loro azioni disciplinari (fino al licenziamento)

Tipologie di mobbing

Mobbing di tipo verticale: quando la violenza psicologica viene posta in essere nei confronti della vittima da un superiore (nella terminologia anglosassone questa forma viene anche definita bossing o bullying);

  • bossing: azione compiuta dall’azienda o dalla direzione del personale nei confronti di dipendenti divenuti scomodi. Si tratta dunque di una strategia aziendale di riduzione, ringiovanimento o razionalizzazione degli organici (detto anche mobbing pianificato);
  • bullying: indica i comportamenti vessatori messi in atto da un singolo capo.

Mobbing di tipo orizzontale: quando l’azione discriminatoria è messa in atto dai colleghi nei confronti del soggetto colpito.

Mobbing individuale: quando oggetto è un singolo lavoratore.

Mobbing collettivo: quando colpiti da atti discriminatori sono gruppi di lavoratori (si pensi alle ristrutturazioni aziendali, prepensionamenti, cassa integrazione etc.)

Mobbing dal basso sia individuale che collettivo: quando viene messa in discussione l’autorità di un superiore

SINTOMATOLOGIA

Si manifesta in genere con sintomatologie ansioso-depressive e disturbi dell’adattamento o psicosomatici, (insonnia, colite, debolezza, disturbi fisici, ecc.),ecc. Nelle situazioni più gravi, può assumere la sindrome del disturbo post-traumatico da stress.

Questo disagio ha anche gravi conseguenze sociali ed economiche sulla collettività(costi per assenza dal lavoro, malattia, ecc.) oltre che sulla persona che lo subisce e sulla famiglia (perdita economica, spese legali ecc.)

CAUSE

Tra le cause vi sono fattori sociali ed economici generali, che determinano un clima di timore a perdere il posto di lavoro e a non trovarlo facilmente e predisposizioni individuali da accertare o traumi precedentemente subiti.

CURE

La persona ha necessità, bisogno di parlarne con un esperto per orientarsi sul percorso da seguire, avere sostegno psicologico e riabilitazione al lavoro. In casi gravi oltre all’intervento psicologico, necessita l’intervento medico, con supporto psicoterapeutico.

COSE DA FARE / DA NON FARE

Non prendere decisioni impulsive, affrettate (es. licenziarsi, ecc) sotto la pressione o il dubbio o la paura. Occorre acquisire prima adeguate informazioni presso esperti sia di carattere sindacale e legale che di carattere medico e psicologico.

Esistono poi associazioni in ogni regione che forniscono aiuto.

ESAMI

Esistono diversi test e batterie di test che possono aiutare nella diagnosi a stabilire un nesso causale tra sindrome e problemi di lavoro.