Berlusconi e Fini vs Santoro e Annozero: «Ha speculato sulla tragedia»

Aprile 15, 2009 by admin · Comment
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Dall’Africa all’Australia con il jet privato don Franco, l’impero e Tangentopoli

Aprile 15, 2009 by admin · Comment
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Le grandi battaglie con Pasquale Casillo per la conquista
del mercato del grano. L’amicizia con Cirino Pomicino. Il motoscafo prestato ai politici amici.

NAPOLI (15 aprile)- Chi lo conosceva bene dice che il suo naso pronunciato rivelasse fin da giovane, inequivocabilmente anche nelle caratteristiche fisiche, il «fiuto» dell’uomo per gli affari. E gli affari, del resto, per Franco Ambrosio, 77 anni trovato morto stamani con la moglie nella sua casa di Posillipo, sono andati benone almeno fino alla fine degli anni ‘90.In quel periodo poteva contare su abbondanti linee di credito che gli consentirono affari in Africa, Australia e Usa.
¼br /> I problemi con banche e fornitori, per lui che era il principale concorrente dell’imprenditore del settore Pasquale Casillo, sono cominciati con l’esplosione di Tangentopoli e con le prime vicende giudiziarie dell’ex ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino, suo amico personale.
¼br /> Il re del grano ha dovuto bere fino in fondo anche l’amaro calice del carcere, venendo più volte arrestato e poi scarcerato.
¼br /> Poi l’epilogo della sua vicenda imprenditoriale alla fine delgli anni Novanta con il fallimento del suo gruppo.
¼br /> Ambrosio si era meritato l’appellativo di re del grano dando, anche visivamente, l’immagine del vincente. E così, simbolo del suo successo era il jet privato con il quale girava il mondo per stringere affari. Meta preferita, la Russia, dove accordi prima giudicati vantaggiosi si sono poi rivelati dei fallimenti visto che produssero 350 miliardi di lire, crediti esigibili per Ambrosio, inesigibili secondo la Procura.
¼br /> Quel jet fu venduto per fare un pò di cassa. Così come è stato venduto anche il Magnum 63, il supermotoscafo di 19 metri con il quale Ambrosio solcava il mare di Capri e che prestava in uso a politici e imprenditori amici.
 ¼br /> La storia dell’ Italgrani finisce così oggi, tragicamente, dopo aver preso il via nel 1848 grazie ad alcuni mugnai, avi di Ambrosio. Il suo impero, il re del grano aveva iniziato a costruirlo entrando in azienda a 18 anni. 

Uccisi a bastonate nella villa di Posillipo Franco Ambrosio «re del grano» e la moglie

Aprile 15, 2009 by admin · Comment
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I corpi ritrovati dal figlio stamattina. La polizia: «Un delitto efferato»
La prima ipotesi: rapinatori. Ma non si esclude una vendetta.

 

Napoli-E Polis: l’inchiesta del pm Novelli Ospedale Mare, indagato Montemarano

Aprile 15, 2009 by admin · Comment
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NAPOLI (15 aprile)  - L’ex assessore reigonale alla Sanità Angelo Montemarano sarebbe indagato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. La notizia viene riportata dal quotidiano Napoli-E Polis che racconta dell’inchiesta del pm Novelli sul costruendo ospedale del Mare. Montemarano, secondo il giornale, avrebbe ricevuto la notifica di un avviso di proroga indagini chiesto dal sostituto procuratore Giancarlo Novelli della sezione reati contro la pubblica amministrazione.
L’inchiesta sull’Ospedale del Mare tende a evidenziare una serie di irregolarità nella realizzazione della struttura nella zona orientale di Napoli e sarebbe nata dalla denuncia dell’esponente dell’opposizione al consiglio regionale Crescenzo Rivellini: secondo quest’ultimo le irregolarità ruoterebbero intorno al progettista Matteo Gregorini, ingegnere consulente dell’Asl metropolitana, raggiunto già da un avviso di garanzia e voluto proprio da Montemarano a dirigere il progetto, per poi successivamente essere rimosso dall’incarico.

Come si cambia

Aprile 14, 2009 by admin · Comment
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CIAO A TUTTI, MIEI CARI AMICI E LETTORI. In questi giorni ho fatto alcune riflessioni, ho raccolto un pochino di ricordi e appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
Ho letto da qualche parte che gli “schiaffi” che si ricevono nella vita, sono più importanti delle “carezze”. Questo non è stato detto da un gruppo di masochisti o da tristi persone pseudoreligiose che concepiscono l’esistenza solo come sacrificio e dolore. No.
E’ un concetto che fa parte della filosofia zen: ogni schiaffo che ti da la vita, specialmente quelli che arrivano inaspettati e ingiusti sono sempre un’occasione per crescere, farsi persone migliori, comprendere nuovi aspetti , evolvere, allargare il cuore e la mente.

La gente non è distrurbata dalle cose in sè, ma dall’opinione che ha di esse. (Epitteto)

La filosofia di Epitteto viene riassunta nella regola aurea della felicità:

Tra le cose che esistono, alcune dipendono da noi, le altre non dipendono da noi.

Se credi che le cose che dipendono da te non possono essere manipolate e che le cose che ti sono estranee siano tue, ti troverai in uno stato di tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. Se al contrario pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è - ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché non subirai più alcun danno”.
Queste cose sono state scritte duemila anni fa!

Ognuno di noi filtra e seleziona gli stimoli che riceve dall’esterno accettando soltanto quelli che ritiene utili o importanti. La realtà oggettiva esiste, ma noi viviamo in un mondo che è una interpretazione effettuata a partire dal reale.
…la sensazione che arriva in coscienza: “Ho ancora energia” o “non ce la faccio più″ è il risultato di una complessa elaborazione personale.

Ci sono persone che vengono distrutte da piccoli contrattempi mentre altri sopravvivono egregiamente a catastrofi planetarie.
Le persone non sono stressate dagli eventi in sè, ma dal modo in cui li interpratano.
Di fronte a un problema posso focalizzarmi sull’immensità della mia sfortuna; oppure sulle risorse che dispongo per tentare di risolverlo, occorre rivoluzionare il nostro mod di guardare alla realtà per trovarne uno più funzionale ed efficace.
Gli individui si potrebbero classificare in base a dove posizionano il controllo (il timone) della propria vita: se internamente o all’esterno. Se è all’interno: farcela o non farcela dipende da me altrimenti dipende dal fato, dal caso, dalla fortuna.

Venerdì Santo - Passione del Signore

Aprile 10, 2009 by admin · Comment
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OGGI 10 APRILE  SI CELEBRA LA PASSIONE DEL SIGNORE

Fissati per le 11 presso la Scuola Ispettori della Guardia di Finanza i funerali solenni delle vittime del terremoto.Una proposta dell’Arcivescovo che ha voluto far coincidere la data con il Venerdì santo. Berlusconi lo ha confermato, aggiungendo che i funerali saranno celebrati da mons. Giuseppe Molinari, vescovo dell’Aquila.

Intanto Nella Scuola Sottufficiali, in un hangar, è stato allestito l’obitorio dove sono disposte le salme che continuano ad arrivare. I funerali saranno collettivi anche se finora sono state riconsegnate ai parenti 87 salme non originarie dell’Aquilano.

 

Miei cari lettori quante e quante volte i nostri occhi si sono posati su un Crocifisso o una semplice croce, in questo mondo distratto, superattivo, superficiale?
Quante volte entrando in una chiesa o passando davanti a delle edicole religiose agli angoli delle strade, sui sentieri di campagna o di montagna, o mettendola al collo sia per devozione, sia per moda, i nostri occhi hanno visto la Croce; quante volte sin da bambini ci siamo segnati con il segno della Croce, recitando una preghiera o guardando il Crocifisso appeso alla parete della nostra stanza da letto, iniziando e terminando così la nostra giornata.
La Croce simbolo del cristianesimo, presente nella nostra vita sin dalla nascita, nei segni del rito del Battesimo, nell’assoluzione nel Sacramento della Penitenza, nelle benedizioni ricevute e date in ogni nostro atto devozionale e sacramentale; fino all’ultimo segno tracciato dal sacerdote nel Sacramento degli Infermi, nella croce astile che precede il funerale e nella croce di marmo o altro materiale, poggiata sulla tomba.
Così presente nella nostra vita e pur tante volte ignorata e guardata senza che ci dica niente, con occhio distratto e abituato; eppure la Croce è il supremo simbolo della sofferenza e della morte di Gesù, vero Dio e vero uomo, che con il Suo sacrificio ci ha riscattato dalla morte del peccato, indicandoci la vera Vita che passa attraverso la sofferenza.
Gesù stesso con le Sue parabole insegnò che il seme va sotterrato, marcisce e muore, per dare nuova vita alla pianta che da lui nascerà.
In tutta la vicenda umana e storica di Gesù, la “Passione” culminata nel Venerdì Santo, designa da sempre l’insieme degli avvenimenti dolorosi che lo colpirono fino alla morte in croce. E questo insieme di atti progressivi e dolorosi prese il nome di “Via Crucis” (pratica extraliturgica, introdotta in Europa dal domenicano beato Alvaro, (†1402), e dopo di lui dai Frati Minori Francescani); che la Chiesa Cattolica, ricorda in ogni suo tempio con le 14 ‘Stazioni’; quadretti attaccati alle pareti, oppure lungo i crinali delle colline dove sorgono Santuari, meta di pellegrinaggi; con edicole, gruppi statuari o cappelle, che invitano alla meditazione e penitenza; in ognuna di queste ‘Stazioni’ sono raffigurati con varie espressioni artistiche, momenti della dolorosa “Via Crucis” e Passione di Gesù; espressione di alta simbologia ed arte, sono ad esempio i Sacri Monti come quelli di Varallo e di Varese, e i celebri Calvari bretoni.
La “Passione” di Gesù cominciò dopo l’Ultima Cena tenuta con gli Apostoli, dove Egli diede all’umanità il dono più grande che si potesse: sé stesso nel Sacramento dell’Eucaristia, inoltre l’istituzione del Sacerdozio cristiano e la grande lezione di umiltà e di amore verso il prossimo con la lavanda dei piedi dei Dodici Apostoli.
I Vangeli raccontano gli avvenimenti in modo abbastanza preciso e concorde; nella primavera dell’anno 30, Gesù discese con i suoi discepoli dalla Galilea a Gerusalemme, in occasione della Pasqua ebraica, l’annuale “memoriale” della prodigiosa liberazione del popolo ebreo dall’Egitto.
Qui tenne l’Ultima Cena, dove di fatto fu sostituito il vecchio “memoriale” con il nuovo, da rinnovare nel tempo fino al suo ritorno: “Questo è il mio corpo, che è dato per voi”; “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue che viene versato per voi”; “Fate questo in memoria di me!”.
Nella “redenzione dal peccato” si deve ricercare in buona parte, il senso della ‘Passione’ di Cristo e di questo trattano i racconti evangelici, nel susseguirsi degli avvenimenti che seguirono l’Ultima Cena; è bene ricordare che lo stesso Gesù preannunziò ciò che sarebbe accaduto ai suoi discepoli per ben tre volte, preparandoli al suo destino di sofferenze e di gloria; in particolare la terza volta (Luca 18, 31-33).
Ma il suo sacrificio, è presentato nei Vangeli anche come l’attuazione della parola dei profeti, contenuta nelle Scritture e si delinea una grande verità, consegnandosi mite e benevole nelle mani di uomini che faranno di lui quello che vorranno, l’”Agnello di Dio” ha preso su di sé e ha ‘tolto’ il peccato del mondo (Giovanni 1,29).
Per questo si nota che nel racconto evangelico della Passione, ogni atto è presentato come malvagio, ingiusto e crudele; anche tutti coloro che intervengono nei confronti di Gesù sono cattivi o meglio peccatori, come una sequenza impressionante dei peccati degli uomini contro di Lui.
È necessario che il male ed il peccato si scateni contro Gesù, portandolo fino alla morte e dando la sensazione di aver vinto il Bene; finché con la Sua Resurrezione alla fine si vedrà che la vittoria finale sul male, è la sua.
La ‘Passione’ si svolge con una sequenza di immagini drammatiche, prima di tutto il tradimento di Giuda, che lo vende e lo denuncia con un bacio nel giardino posto al di là del torrente Cedron, dove si era ritirato a pregare con i suoi discepoli, e dove Gesù, aveva avuto la visione angosciante della prossima fine, sudando sangue e al punto di chiedere al Padre di far passare, se era possibile, questo calice amaro di sofferenza, ma nel contempo accettò di fare la Sua volontà.
Segue l’arresto notturno da parte dei soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei; Gesù subisce l’interrogatorio di Anna, ex sommo sacerdote molto potente e suocero del sommo sacerdote in carica Caifa; poi il giudizio del Sinedrio giudaico capeggiato da Caifa, che formula ad ogni costo un’accusa che consenta la sua condanna a morte, che però per la legge vigente a Gerusalemme, non poteva essere attuata dalle autorità ebraiche.
Nel contempo si concreta il triplice rinnegamento del suo primo discepolo Pietro; poi Gesù viene condotto dal governatore romano Ponzio Pilato, accusato di essersi proclamato re dei Giudei, commettendo quindi un delitto di lesa maestà verso l’imperatore romano.
Nel confronto con Pilato, Gesù afferma la sua Regalità; nonostante che non si ravvisa in lui colpa alcuna, l’attaccamento al potere, la colpevole viltà del governatore, non fanno prendere una decisione a Pilato, che secondo il Vangelo di Luca (23,6) non volendo pronunciarsi, lo manda da re Erode, presente in quei giorni a Gerusalemme; il quale dopo un’inutile interrogatorio e istigato dai sommi sacerdoti e scribi, lo schernisce insultandolo, poi rivestito di una splendida veste lo rimanda da Pilato.
Ancora una volta Pilato titubante chiede al popolo che colpa ha quest’uomo, perché lui non ne trova; alle grida di condanna lo fa flagellare, pensando che così si calmassero, ma questi gridarono sempre più forte di crocifiggerlo; allora Pilato secondo le consuetudini locali, potendo liberare un prigioniero in occasione della Pasqua, chiese al popolo se intendevano scegliere fra Gesù e un ribelle prigioniero di nome Barabba, che aveva molti morti sulla coscienza, ma anche in questa scelta il popolo si espresse gridando a favore di Barabba.
Non potendo fare altro, il governatore simbolicamente si lavò le mani e condannò a morte Gesù, tramite la crocifissione, pena capitale praticata in quell’epoca e lo consegnò ai soldati.
I soldati con feroce astuzia, posero sul capo di Gesù, schernendolo, una corona di spine pungenti e caricarono sulle sue spalle, già straziate da una lacerante flagellazione, il “patibulum”, avviandosi verso la collina del Golgota o Calvario, luogo dell’esecuzione.
La “Via Crucis” di Gesù presenta alcuni incontri non tutti riportati concordemente dai quattro evangelisti, come l’incontro con Simone di Cirene, obbligato dai soldati a portare la croce di Gesù o a condividerne il peso; l’incontro con le donne di Gerusalemme alle quali dice con toni apocalittici di piangere su loro stesse; l’incontro con la Veronica, le cadute sull’erta salita.
Arrivati sulla cima del calvario, viene dai soldati spogliato delle sue vesti, che vennero tirate a sorte fra gli stessi soldati, poi crocifisso con chiodi alla croce, tortura orribile e atroce, che conduce Gesù alla morte dopo qualche ora, sempre fra insulti e offese, alla fine invece di spezzargli le gambe per accelerarne la morte per soffocamento, essendo già morto, la lancia di un centurione gli perforerà il costato per accertarsene.
C’è ancora tutta una serie di episodi che si verificano prima e dopo la sua morte, come il suicidio di Giuda, lo scambio di parole con i due ladroni, crocifissi anche loro in quell’occasione, lo squarcio del Velo del Tempio di Gerusalemme, il terremoto, lo sconvolgimento degli elementi atmosferici, la presenza ai piedi della Croce di Maria sua madre, di Maria di Magdala (Maddalena), di Maria di Cleofa, madre di Giacomo il Minore e Giuseppe, di Salome madre dei figli di Zebedeo e da Giovanni il più giovane degli apostoli; l’affidamento reciproco fra Maria e Giovanni; le sue ultime parole prima di morire.
La ‘Passione’ si conclude, dopo la deposizione affrettata per l’approssimarsi della festività del sabato, con la sepoltura del suo corpo mortale in una tomba data da Giuseppe d’Arimatea, anche lui diventato suo discepolo, avvolto in un candido lenzuolo e cosparso degli oli e aromi usuali, poi la tomba scavata nella roccia, venne chiusa da una grossa pietra.
In questo contesto finale s’inserisce l’esistenza e la venerazione per la Sacra Sindone, conservata nel Duomo di Torino, prova tangibile dei patimenti e del metodo crudele subito da Gesù per la crocifissione.
Dato il poco spazio disponibile, si è dovuto necessariamente essere veloci nel descrivere praticamente la ‘Passione di Nostro Signore’, ma questo storico evento lo si può meditare ampliamente, partecipando ai riti della Settimana Santa, che da millenni la Chiesa cattolica e le altre Chiese Cristiane celebrano.
Aggiungiamo solo che Gesù ha voluto con la sofferenza e la sua morte, prendere su di sé le sofferenze e i dolori di ogni genere dell’umanità, quasi un “chiodo scaccia chiodo”; indicando nel contempo che la sofferenza è un male necessario, perché iscritto nella storia di ogni singolo uomo, come lo è la morte del corpo, come conseguenza del peccato, ma essa può essere trasformata in una luce di speranza, di compartecipazione con le sofferenze degli altri nostri fratelli, che condividono con noi, ognuno nella sua breve o lunga vita terrena, il cammino verso la patria celeste.
Questo concetto e valorizzazione del dolore fu nei millenni cristiani, ben compreso ed assimilato da tante anime mistiche, al punto di non desiderare altro che condividere i dolori della ‘Passione’; ottenendo da Cristo di portare nel loro corpo i segni visibili e tormentati di tanto dolore; come pure per tanti ci fu il sacrificio della loro vita, seguendo l’esempio del Redentore, per l’affermazione della loro fede in Lui e nei suoi insegnamenti.
Ecco allora la schiera immensa dei martiri che a partire sin dai primi giorni dopo la morte di Gesù e fino ai nostri giorni, patirono e morirono violentemente, con metodi anche forse più strazianti della crocifissione, come quello di essere dilaniati vivi dalle belve feroci; bruciati vivi sui roghi; fatti a pezzi dai selvaggi nelle Missioni; scorticati vivi, ecc.
Poi riferendoci a quando prima accennato ai segni della ‘Passione’ sul proprio corpo, solo per citarne qualcuno: Le Stimmate di s. Francesco di Assisi, di s. Pio da Pietrelcina, la spina in fronte di s. Rita da Cascia, ecc.
La triste e dolorosa vicenda della ‘Passione’, ha ispirato da sempre la pietà popolare a partecipare ai riti del Venerdì Santo, con manifestazioni di grande suggestione e penitenza, con le processioni dei ‘Misteri’, grandi e piccole raffigurazioni, con statue per lo più di cartapesta, dei vari episodi della ‘Via Crucis’, in particolare l’incontro di Gesù che trasporta la croce con sua madre e le pie donne; oppure con Gesù morto, condotto al sepolcro, seguito dall’effige della Vergine Addolorata.
In tutte le chiese, a partire dal Colosseo con il papa, si svolgono le ‘Vie Crucis’, anche per le strade dei Paesi e nei rioni delle città; in alcuni casi per secolare tradizione esse sono svolte da fedeli con i costumi dell’epoca e giungono fino ad una finta crocifissione; in altri casi da secoli si svolgono cortei penitenziali di Confraternite con persone incappucciate o no, che si flagellano o si pungono con oggetti acuminati e così insanguinati proseguono nella processione penitenziale, come nella celebre penitenza di Guardia Sanframondi.
Ci vorrebbe un libro per descriverle tutte, ma non si può dimenticare di citare i riti barocchi del Venerdì Santo di Siviglia.
Alla ‘Passione’ di Gesù è associata l’immagine della Vergine Addolorata, che i più grandi artisti hanno rappresentato insieme alla Crocifissione, ai piedi della Croce, o con Cristo adagiato fra le sue braccia dopo la deposizione, come la celebre ‘Pietà’ di Michelangelo, il ‘Compianto sul Cristo morto’ di Giotto, la ‘Crocifissione’ di Masaccio, per citarne alcuni.
Il soggetto della ‘Passione’, ha continuato ad essere rappresentato anche con le moderne tecnologie, le quali utilizzando attori capaci, scenografie naturali e drammaticità delle espressioni dolorose; ha portato ad un più vasto pubblico nazionale ed internazionale l’intera vicenda terrena di Gesù.
È il caso soprattutto del cinema, con tanti filmati di indubbio valore emotivo, come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini; il “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli, la serie di quelli storici e colossali, come “Il Re dei re”, “La tunica”, ecc. fino all’ultimo grandioso per la sua drammaticità “La Passione di Cristo” di Mel Gibson.
Inoltre la televisione presente ormai in ogni casa, ha riproposto ad un pubblico ancor più vasto le produzioni televisive ed i tanti films con questo soggetto, che per questioni economiche e per la crisi delle sale cinematografiche, non sarebbero stati più visti.
Il Venerdì Santo è il giorno della Croce, di questo simbolo che è di guida ai cristiani e nel contempo tiene lontani altri da questa religione, che per tanti versi ha al suo centro il dolore e la sofferenza, seppure accettata e trasfigurata; e si sa che a nessuno piace soffrire e tutti vorrebbero tendere alla felicità senza prima soffrire.

A conclusione si riportano i soggetti delle XIV Stazioni della Via Crucis:
I = Il processo e la condanna;
II = Il carico sulle spalle della croce;
III = La prima caduta;
IV = L’incontro con la Madre;
V = L’aiuto del Cireneo;
VI = L’incontro con la Veronica;
VII = Seconda caduta;
VIII = L’incontro con le donne di Gerusalemme;
IX = Terza caduta;
X = Gesù denudato e posto sulla croce;
XI = La crocifissione;
XII = La morte in Croce;
XIII = La deposizione;
XIV = La sepoltura nella tomba.

 

Miei cari amici e fedeli lettori, siamo tutti dilaniati dal dramma che è successo in Abruzzo.

Aprile 9, 2009 by admin · Comment
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Questa Santa Pasqua è scossa dalla tragedia del terremoto che ha colpito la popolazione l’Abruzzo.

La sofferenza per ciò che è accaduto è grande.
Dio porti conforto ai familiari delle vittime, incoraggiamento ai superstiti.
Un grazie a tutti quelli che si prodigano nelle operazioni di soccorso.

Aiutiamoli anche noi con sms al 48580.

Una Santa Pasqua nella preghiera a voi, amici, e alle vostre famiglie, ma ancor di più ai fratelli abruzzesi che soffrono.

Se vuoi la pace
Se vuoi la pace,
lavora per la giustizia.
Se vuoi la pace,
difendi la tua vita.
Se vuoi la pace,
proclama la verità.
Se vuoi la pace,
fà agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.
In una parola,
se vuoi la pace,
devi amare.
Quando il Signore vi guarda,
non vede un volto nero o uno bianco o un volto olivastro:
vede il volto di Gesù suo figlio.
Che il fratello non si scontri più con il fratello,
che non vi sia posto per l’odio o la violenza.
Gesù é presente nelle grandi citt�
e nei piccoli paesi, nelle chiese di montagna
e nelle lontane capanne dell’Africa e dell’Asia,
negli ospedali e nelle carceri.
Come é possibile rimanere indifferenti
di fronte alla sofferenza di tanti bambini,
specialmente quando é causata in qualche modo dagli adulti?
L’amore riporta sempre vittoria,
l’amore non é mai soccombente…

Paura a Napoli nelle zone collinari gente in strada, vigili del fuoco in azione

Aprile 8, 2009 by admin · Comment
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NAPOLI (7 aprile) - Paura a Napoli e in tutta la regione. La scossa delle 19.42 si è sentita distintamente in tutta la Campania, anche a Salerno e non solo ai piani alti. A Napoli il terremoto è stato sentito particolarmente nelle zone collinari e Fuorigrotta. Proprio nel quartiere flegreo a quell’ora era in atto una protesta dei residenti di un palazzo di via Cumana 53. Gli inquilini dell’edificio avevano notato nella giornata di ieri alcune lesioni nei muri e avevano allertato i vigili del fuoco. Dopo qualche ora, visto che non c’è stata nessuna ispezione, i condomini sono scesi in strada paralizzando il traffico, mettendo anche cassonetti di traverso sulla carreggiata. La protesta è poi rientrata quando sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che stanno effettuando i controlli.

La scossa è stata avvertita anche a Caserta dove tanta gente è scesa per strada.

fonte: ilmattino.it

Terremoto, nuova fortissima scossa crollano basilica e mura dell’Aquila.Studente napoletano tra i 235 morti.

Aprile 8, 2009 by admin · Comment
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da ilmattino.it

L’AQUILA (8 aprile) - Dopo il devastante terremoto avvenuto la notte tra domenica e lunedì in Abruzzo, decine di scosse di assestamento - la più violenta è stata avvertita anche a Napoli alle 19,42 e ha creato nuovi attimi di terrore, provocando il crollo della basilica e delle mura antiche dell’Aquila e almeno un’altra vittima. La magnitudo registrata, è stata tra 5,3 gradi della scala Richter. A Napoli la scossa, sentita in particolare nelle zone alte della città, è stata del quarto grado. Alle prime luci dell’alba le vittime accertate sono oltre 250 allineate nell’hangar della scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dove è stato allestito l’obitorio. Ancora decine i morti non sono stati ancora identificati. Il bilancio, secondo fonti ospedaliere, è destinato ad aumentare. Tra i morti anche i quattro giovani ancora dispersi nella casa dello studente, e che sono stati schiacciati dalle macerie nel pomeriggio. Uno dei quattro è un ragazzo napoletano, Armando Cristiani, 24 anni, figlio di Antonio e di Antonietta Ruta. Armando studiava medicina a L’Aquila, la mamma è segretario comunale nel municipio di Pescosolido, un paesino del frusinate.

Gli sfollati al momento sono oltre 25mila.

Nel corso della mattinata inizierà l’ultimo monitoraggoio delle case con le unità cinofile nella speranza, vana, di trovare ancora persone in vita. Poi entreranno in azione le ruspe per demolire gli edifici pericolanti che impediscono l’azione dei soccorsi, anche per evitare il rischio di epidemie.

Secondo quanto riferito dal premier Silvio Berlusconi ( che oggi tornerà sui luoghi del disastro), nella conferenza stampa di ieri, sono 150 le persone estratte vive dalle macerie. I feriti sono poco più di mille - ha aggiunto - 500 sono
stati ospedalizzati e 100 sono quelli in condizioni difficili. Ed entro stasera «saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno
ospitare 14 mila 500 persone».

Per recuperare i corpi dei giovani che sono ancora all’interno, la Casa dello studente dell’Aquila dovrà essere definitivamente demolita: solo così sar
possibile il recupero sotto le macerie, evitando pericoli di nuovi crolli per i soccorritori. I vigili del fuoco stanno infatti operando con un braccio-gru per
rimuovere balconi e cornicioni sulla sommità del palazzo prima di procedere alla demolizione vera e propria della casa dello studente.

«Avremo 25 mila persone che non potranno rientrare a casa, un evento senza precedenti. Ma gli abruzzesi sono persone forti, più forti del terremoto»: lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi tra Governo, Regioni ed enti locali ha ringraziato per il lavoro straordinario svolto il Governo, la Protezione civile e tutte le Regioni.

La Procura di L’Aquila ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo. L’indagine potrebbe riguardare soprattutto le procedure di costruzione dei fabbricati crollati per i quali, quasi certamente, non sono stati adottati i criteri antisismici.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha attivato la procedura per il conferimento della medaglia d’oro al merito civile al caposquadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, morto ieri sera nello svolgimento delle operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate dell’Aquila, quale «riconoscimento per l’estremo spirito di abnegazione dimostrato nell’adempimento del proprio dovere».

Cordoglio dal Consiglio d’Europa per il sisma in Abruzzo: in una lettera inviata oggi al Presidente della Camera Gianfranco Fini e al Presidente del
Senato Renato Schifani, Lluis Maria de Puig, presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, ha espresso il suo cordoglio e quello di tutti i membri dell’Assemblea per le vittime del terremoto.

E lo sport italiano si ferma a commemorare le vittime del terremoto in Abruzzo: il Coni ha annunciato che da domani a domenica, infatti, in tutte le
manifestazioni di qualsiasi disciplina o ente di promozione, sarà osservato un minuto di raccoglimento.

Approfondimenti

Il sismologo: brutto segnale, forse dobbiamo temere eventi più drammatici
Paura a Roma, evacuati uffici e un museo
Onna, il paese che non esiste più

Terremoto in Abruzzo - aggiornamenti

Aprile 6, 2009 by admin · Comment
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Da ilmattino.it

Terremoto in Abruzzo, almeno 40 morti
Interi paesi distrutti: 50mila sfollati

Fra le vittime 5 bimbi. Evacuato l’ospedale. Decine i dispersi
Estratti vivi uno studente e una donna. Altri sette sepolti
Il sisma alle 3.32 di magnitudo 5,8. Ancora scosse di assestamento.

ROMA (6 aprile) - Una forte e lunga scossa di terremoto ha colpito l’Abruzzo, con effetti in tutta l’Italia centrale, alle 3,32. La magnitudo viene valutata dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 5,8 gradi della scala Richter. Secondo fonti degli istituti statunitensi la magnitudo è pari a 6,3 gradi Richter [...]

- Una notte di scosse, oltre cento: monitoraggio in tempo reale

Bertolaso: «Non si poteva prevedere»
Berlusconi: «No alle polemiche»

Alle 13 conferenza stampa di Berlusconi. Alle 19 Consiglio dei Ministri. Firmato decreto per lo stato di emergenza.
ROMA (6 aprile) - Mentre si scava tra le macerie, è già scoppiata la polemica su eventuali responsabilità. Uno studioso, Giampaolo Giuliani, aveva lanciato l’allarme nei giorni scorsi. Il premier Silvio Berlusconi oggi ha [...]
- Napolitano: «Sono colpito dalla tragedia»
- Il Papa: «Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini»

Foto e video della tragedia in Abruzzo
L’AQUILA (6 aprile) - I primi soccorsi nella notte, ma anche la paura della gente, anche a Roma, scesa per strada di notte. I video del terremoto iniziano a girare in rete….
La notizia della tragedia fa il giro del mondo

La scossa rilevata dal sismografo
Il tracciato in tempo reale/ Guarda

NAPOLI (6 aprile) - Eccola la scossa che ha sconvolto l’Abruzzo e l’Italia centale nella notte. Sono esarramente le ore 3:32:39 e il terremoto viene localizzato nel distretto sismico Aquilano….
- I precedenti terremoti in Italia negli ultimi 100 anni

È già polemica: nei giorni scorsi un tecnico aveva lanciato l’allarme/ Il video
L’AQUILA (6 aprile) - Giampaolo Giuliani, tecnico e ricercatore dei Laboratori nazionali del…

Da Ravenna a Foggia cronaca di paure
A Napoli avvertita nelle zone collinari

ROMA (6 aprile) - «La scossa sembrava di tipo sussultorio, che spavento, speriamo che non si…

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